Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Nel 1987 Brian De Palma prende il filone del gangster movie, il quale ebbe estrema fortuna negli anni settanta e ottanta tra Scorsese, Coppola e lo stesso De Palma (Scarface, citazione ovvia), e ne spreme fuori quello che può esserne considerato l'ultimo grande esponente: Gli intoccabili.
Sensibile e conscio della fine di un'epoca, l'autore rivoluziona il genere con una regia sì citazionista, ma innanzitutto al servizio del grande pubblico: così il cattivo per eccellenza Al Capone ha il volto dello strabusato Robert De Niro ed il dramma viene sapientemente limitato da sovversivi autoironici, senza però che questi intacchino la portata epica dell'opera (anche grazie alla magistrale colonna sonora firmata da Ennio Morricone). De Palma costruisce un film lineare, ma visivamente impregnato di storia del cinema: i contrasti di colori complementari nella notte piovosa fuori dalla stazione di polizia paiono usciti direttamente da un Fritz Lang, mentre il protagonista sul marciapiede richiama inevitabilemente a Friedkin e il pianosequenza in soggettiva è un chiaro omaggio al Carpenter di Halloween, nonché lascia trasparire una lieve resistenza di New Hollywood all'interno dell'industria standardizzante. Come non citare, per finire, la splendida scena di sparatoia sulla scalinata della stazione dei treni? Apice di un pathos raggiunto grazie all'espediente della carrozzina cadente, che non può non riportare alla mente dello spettatore La corazzata Potëmkin di Ejzenštejn.
Gli intoccabili fu uno dei primi esponenti del cinema postmoderno, una forma arcaica del cinema che verrà poi negli anni novanta, tra i fratelli Coen e Tarantino. De Palma prese il poliziesco e lo stravolse, dandogli nuova linfa e, al contempo, segnandone il tramonto.
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