Regia di Richard Linklater vedi scheda film
Tentativo interessante ma, a mio parere, poco riuscito di realizzare un film d’animazione di fantascienza, partendo da attori “reali” trasformati in cartoni. Il risultato a tratti è affascinante per il realismo dell’animazione ma è abbastanza deficitario su tutti gli altri piani: la sceneggiatura è contorta e piena di buchi, il ritmo lentissimo, i dialoghi spesso incomprensibili, la noia dilagante. Il film è tratto da un romanzo di Philip K. Dick, l’ennesimo ad essere trasposto al cinema (tra gli altri ricordo “Blade Runner”, “Atto di forza”, “Minority Report”) e la cosa comincia a creare delle perplessità: Dick è stato un genio della fantascienza più visionaria e i suoi romanzi hanno spesso saputo prevedere il futuro meglio di qualsiasi altro scrittore di science fiction, però ci si chiede se abbia ancora senso utilizzare gli spunti e le idee di un autore scomparso ormai da un quarto di secolo, specie in un ambito come quello fantascientifico, nel quale la realtà che viviamo e la tecnologia che si evolve superano ogni giorno qualsiasi fantasia. In tal senso gli ultimi film tratti dal grande Dick, nonostante la genialità del testo originale, tendono a nascere già vecchi e datati: possibile che non ci siano bravi autori di fantascienza contemporanei ai quali attingere? E proprio necessario continuare a pescare nell’opera di uno scrittore morto nel 1983? Per concludere, trovo che “A scanner darkly” sia un complicato, noioso e inutile giocattolo: decidete voi se pensarla diversamente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta