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La sconosciuta

Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film

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La recensione su La sconosciuta

di FilmTv Rivista
8 stelle

Se quello che tutt?oggi risulta ancora essere il capolavoro di Peppuccio Tornatore, Nuovo Cinema Paradiso, è la rappresentazione di un magico empireo aggrovigliato in meravigliosi ricordi cinefili e d?infanzia e Una pura formalità riproduce un immaginario Purgatorio, La sconosciuta si cala senza remore in un malato e putrido Inferno. Una sorta di chiusura di un?ideale trilogia in cui passati e presenti si incrociano e si rincorrono, si confondono e si penetrano gli uni negli altri. L?autore siciliano non realizzava opere dal 2000 e forse per questo lo ritroviamo così ipertrofico, e voglioso di mettere in scena molto, di musicare anche gli angoli (la colonna sonora di Ennio Morricone è bella ma un po? ingombrante), di stratificare fino al parossismo la dolorosissima e violentissima vicenda di un?ucraina in affitto, costretta dal suo laido pappone (uno strepitoso Michele Placido calvo e glabro) a sfornare bambini per le coppie ricche dell?Occidente. C?è, nella prima parte, una Trieste cupa ed enigmatica, e tracce di Hitchcock e di paure ancestrali. E c?è, soprattutto, uno straordinario ritratto di donna, Irena, nella migliore tradizione del percorso del regista (dalla Laura Del Sol del Camorrista alla Monica Bellucci di Malèna), che lotta e s?ingegna nell?utopistico sforzo di cambiare i connotati a un destino inesorabilmente segnato. Tornatore sa narrare come pochi in Italia e davanti a La sconosciuta si pensa a Volver di Almodóvar. La fluidità di racconto è quasi perfetta, solo qualche sbavatura, qualche minuto di troppo. Si entra nel film in pochissimi istanti, scaraventati da una forza centripeta che con afflizioni e pene (e un cinema forte e compatto, sicuro e spavaldo) ti accompagna in un regno di morti viventi e di mostri attraverso un Caronte cinico e spaventoso. La scelta di Ksenia Rappoport - nata a San Pietroburgo e in scena dalla prima all?ultima inquadratura nel ruolo della protagonista - si è rivelata felicissima: un?attrice solo per noi inedita (in patria ha un curriculum gonfio d?esperienze), dai bellissimi capelli intorcigliati. Puntualissimi i camei di Claudia Gerini, Pierfrancesco Favino, Piera Degli Esposti, Alessandro Haber, Margherita Buy, Angela Molina e della piccola Clara Dossena.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 43 del 2006

Autore: Aldo Fittante

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