Regia di Woody Allen vedi scheda film
È sempre un piacere constatare come i grandi maestri riescano a confezionare buoni prodotti anche nei loro episodi meno forti sulla carta o meno riusciti in fase di realizzazione. L'invenzione di una storia la cui molla scatenante è costituita da una soffiata ricevuta da una giornalista provetta nientepopòdimeno che da un fantasma è divertente ma altrettanto difficile da gestire. La commedia è carina, ha brio e ritmo, grazie in primis proprio allo stesso Allen che incarna un simpatico prestigiatore attempato pieno di nevrosi, pasticcione e dalla lingua facile. I dialoghi sono intelligenti al solito e spiritosi e qua e là si ride di gusto. La parte dell'intrigo giallo col Lord di turno gentiluomo e serialkiller annaspa un po' ma, diciamolo, incuriosisce e stuzzica, pur con un Jackman che sa di rimpiazzo per rinuncia d'altri attori (la presenza fisica resta quella di un supereroe e il volto non ha la verve e il carism di un Cary Grant o la perplessitàtutta all'inglese del Grant minore....altro Hugh). Prologo e epilogo bergmaniani con la Morte traghettatrice e i defunti a raccontarsela del più e del meno. Scarlett Johansson se la cava piuttosto bene. Praticamente un film all'anno per il regista newyorkese, tutti o quasi sopra la media. Onore al merito.
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