Espandi menu
cerca
High School Musical

Regia di Kenny Ortega vedi scheda film

Recensioni

L'autore

shadgie

shadgie

Iscritto dall'8 gennaio 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 13
  • Post 2
  • Recensioni 174
  • Playlist 13
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su High School Musical

di shadgie
5 stelle

Il rinascimento del musicarello made in USA. Severamente vietato ai maggiori di 14 anni

 

High School Musical si inserisce nel prolifico filone della produzione Disney musical-adolescenziale, particolarmente attiva in quegli anni ma già presente nei primi '90 (si pensi al programma contenitore Mickey Mouse Club, importato anche da noi, che ha dato i natali alle carriere di Spears-Aguilera-Timberlake e persino, in altro campo e in circostanze ben più fortunate, a Ryan Gosling).

 

In un'America pre-crisi, in una scuola affacciata sulle splendide spiagge californiane, nasce l'amore e il connubio artistico tra il biondo capellone Troy (Efron) e la bruna, presumibilmente di origine ispanica, Gabriella. Come Romeo e Giulietta, come Danny Zucco e Sandy, i due sono disegnati come un concentrato di stereotipi atti a perpetuare la teoria romantica degli opposti e a lanciare messaggi pedagogici tanto netti da sembrare confusi: infatti sono di origine differente (sebbene Gabriella abiti in un appartamento da sogno), l'uno "sportivo", l'altra "intellettuale", ma grazie alla comune passione per il canto scoprono di non essere poi tanto diversi e che aprirsi all'altro non può che portare conseguenze positive, almeno quando le forze si uniscono.

 

I personaggi secondari, ancor più privi di sfumature e opportunamente "colorati", non fanno altro che ribadire questo assunto con il loro avvicinamento, mentre i cattivi sono due biondini con nomi ridicoli e un'ancor più improbabile professoressa. Non c'è spazio per i tratteggi psicologici nè per l'ironia irrealistica dei più degni predecessori di questa coppia (i già citati protagonisti di Grease), qui relegata a pochi momenti sfumati. La confezione curatissima ed i colori saturi si sposano alla bellezza patinata della location, essenzialmente una scuola superiore che ben rappresenta un'America nettamente separata da quella dei sobborghi, con un'assenza impressionante di zone d'ombra che colloca i protagonisti in una dimensione fiabesca e ne fa il modello idealizzato per un pubblico pre-teen, più che per i coetanei effettivi dei personaggi. Sono lontane persino le visioni parziali ed edulcorate di molti teen drama di inizio anni '00, che se non altro mostravano qualche conflitto in più e tentavano di sviscerarlo, essendo rivolti a d un target leggermente più maturo.

 

Modello auspicabile o pericoloso? Probabilmente nessuna delle due opzioni, anche se il tasso di zuccherosità a tratti insostenibile sembra essere esploso nella deriva personale e artistica di alcuni dei protagonisti di questo e altri "musicarelli" e nel "cattivismo" un po' modaiolo e sboccato post 2010. Musicalmente, pur nella banalità imperante, gli attori - performer se la cavano bene, anche se è impossibile non notare la nasalità fastidiosa (per molti) del timbro di Vanessa Hudgens e le sue movenze svenevoli. Il miglior cantante del gruppo sembra essere Lucas Grabel, pur confinato in un ruolo ridicolo.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati