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Pirati dei Caraibi. La maledizione del forziere fantasma

Regia di Gore Verbinski vedi scheda film

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La recensione su Pirati dei Caraibi. La maledizione del forziere fantasma

di BobtheHeat
6 stelle

Eccoli, sono arrivati. I pirati pare piu' amati di sempre (ma forse sarebbe meglio dire "il pirata", visto che e' il Capitan Jack Sparrow di J. Depp a calamitare sempre l'attenzione...) sono sbarcati anche in
Italia, pronti a guadagnare una marea di soldi e a diventare
campioni d'incasso anche qui da noi. E non bisogna essere degli
indovini per sapere che sara' certamente cosi'. Ma a dir la verita'
"I pirati dei caraibi: la maledizione del forziere fantasma"
e' soprattutto un kolossal chiassoso e fracassone come nella migliore
tradizione dei film prodotti da quella volpe di Jerry Bruckheimer. Un film che commistiona astutamente ma con risultati altalenanti, genere di cappa spada e commedia , fumetto e cartoon, horror e comico. Dunque un po' troppo, anche se la regia di Gore Verbinski e' abile nel raccordare le rocambolesche
avventure in cui Jack Sparrow e i suoi amici vengono coinvolti.
E sebbene il film duri come gia' il primo episodio veramente troppo,
c'e' un discreto ritmo ed e' difficile annoiarsi.
Ma la sceneggiatura e' veramente poca cosa e i personaggi principali perdono tutti di spessore rispetto al primo episodio. E non e' poi che ne avessero gia' tanto…
L'entrata in scena dell'istrionico e strafottente Jack Sparrow buca ancora lo schermo.
Poi pero’ Depp esagera in mossettine, e la sua interpretazione diventa sin troppo caricaturale.
E complice la sceneggiatura, il suo Jack Sparrow si perde un po’ per strada.
Per carita’ sempre meglio degli smarriti sin dall’inizio Orlando Bloom e Keira Knightley ,
che (tanto carini) rispettivamente nei ruoli di Will Turner ed Elizabeth, sono poco piu’ che delle insipide figurine.
Ma e’ tutto il meccanismo del film che via via s’inceppa. Indeciso sulla via da prendere "Pirati dei Caraibi" si sfilaccia, diventa un po’ ripetitivo e finisce per diventare quasi una sorta di parodia del precedente episodio.
Inoltre e’ anche molto meno divertente, per colpa di battute che vanno a vuoto
e situazioni da cartoon poco convincenti.
Tuttavia non mancano alcuni momenti coinvolgenti, specie nella parte finale, dove
a farla da padrona sono le sontuose scenografie e gli strepitosi effetti speciali. Ad esempio
Kraken, la piovra gigante che alla fine fa un sol boccone del povero Sparrow e del suo favoloso galeone (ma il terzo episodio e’ gia’ in arrivo...) e’ un vero spettacolo nello spettacolo.
Splendido anche il lavoro dei truccatori.
Perche' e' merito loro se quella del terribile e dannato pirata David Jones, con il suo mostruoso volto simile ad un polipo, e' una presenza che non si dimentica.
Le musiche di Hans Zimmer invece sono sin troppo roboanti e finiscono veramente
per infastidire.Tanto quanto il furbo finale del film. All’uscita dalla sala e’ sin troppo facile dire: tanto rumore per nulla o quasi. E non senza un briciolo di malinconia, ai troppo smaliziati ragazzini di oggi, vorrei dire che esiste un unico ed inimitabile Capitano, e in verita' il suo nome e’ Capitan Blood.




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