Regia di Joachim Lafosse vedi scheda film
In una casa della campagna francese vivono Pascale (Huppert) e i suoi due figli, due gemelli dizigoti poco più che ventenni. Quando la donna, separata da anni e con una nuova relazione in corso, decide di vendere la casa, i rapporti tra i tre - già estremamente morbosi e tesi - collassano. Pascale va via di casa, i due ragazzi litigano come bambini piccoli e una delle liti finisce in tragedia.
Scabro, con molte inquadrature fisse e musica pressoché assente (con l'esclusione del piano sequenza finale), il film del belga Lafosse ci conduce negli inferi di un dramma familiare con uno stile intimista, a tratti ellittico, in cui la normalità delle moltissime scene girate intorno alla tavola apparecchiata trasfigura l'apparente normalità del quotidiano in una progressiva crescita dei rancori reciproci. Film di situazioni e di attori - con una Huppert di ineffabile naturalezza a conferma di un immenso talento - l'opera di Lafosse è un apologo sulle possibili derive delle giovani generazioni, abituate a reclamare doveri e obblighi del mondo verso di loro come se fossero una questione di "proprietà privata".
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