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The Queen. La regina

Regia di Stephen Frears vedi scheda film

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La recensione su The Queen. La regina

di trebby
10 stelle

Il film ha il merito di fornire dettagli sulla situazione sociologica in Gran Bretagna nei giorni del lutto per la morte della principessa Diana. In quei giorni emerse in tutta la sua virulenza un problema che sicuramente covava almeno da 5 anni: la perdita di fiducia dei cittadini nei confronti dell'istituto monarchico, i cittadini che sentono lontana, assente ed estranea un'istituzione. In quegli anni la monarchia inglese veniva percepita dall'opinione pubblica mondiale come la monarchia europea più ricca, più snob, più algida, austera e solenne in poche parole la più distante dai problemi quotidiani della gente comune. In questi anni la monarchia britannica perde punti rispetto ad altre monarchie europee meno ricche ma più vicine ai cittadini , quella spagnola ad esempio, quella olandese e anche quelle nordiche. Immaginate l'operaio saldatore di Sheffield che dopo 5 anni di lavoro in un'industria metallurgica rimane disoccupato, mentre uno dei figli della regina spende i soldi pubblici dell'appannaggio parlamentare per sciare sulle nevi svizzere, e nello stesso tempo snobba i plebei che lo mantengono con le tasse; questo operaio cassaintegrato o disoccupato cosa può pensare della monarchia? In questo profondo solco tra istituto monarchico e cittadini s'inserisce la principessa di Galles lady Diana Spencer donna buona, dolce, sensibile e fragile che dopo il divorzio dal principe Carlo utilizza i soldi del mantenimento dell'ex marito per campagne a favore dei malati di aids, cancro, dei tossicodipendenti e delle prostitute. In altre parole la principessa cerca di sensibilizzare il ceto medio britannico sugli emarginati, sui più deboli della società. Subito la principessa viene chiamata: ''la principessa del popolo.'' In realtà Diana per quanto meritevole di stima, ammirazione ed affetto, non fa parte del popolo: prima era figlia di un conte, poi principessa di Galles ed infine ex moglie dell'erede al trono e madre di un'ulteriore erede al trono che riceve un lauto mantenimento (svariati miliardi di lire dell'epoca) dall'ex marito. Il rischio concreto è che la gente ''veda il dito e non la luna'', in altre parole il ceto medio adora Diana ma prova ribrezzo per i malati di aids, prostitute e totale disinteresse per le mine antiuomo. Una deriva populista dove comunque la principessa non ha nessuna colpa ed anzi oltre a non poterla impedire non ha nemmeno il dovere d'impedirla; è la gente che deve svegliarsi. Su tutto aleggia l'ombra di un matrimonio fallito non tanto per la mancanza d'amore o per i reciprochi tradimenti, ma per un'incompatibilità di carattere dovuta alla debolezza dei due coniugi: Diana ragazza fragile con problemi di bulimia dovuti al trauma per il divorzio dei genitori, Carlo uomo colto e raffinato da un lato (due lauree e tre accademie militari frequentate) ma timido e fragile, il quale da piccolo probabilmente ha sofferto per la mancanza della madre. In altre parole dall'unione di due debolezze non nasce nulla di buono. Il 31 agosto 1997 e la morte improvvisa di Diana con l'esplosione di una deriva populista che minaccia seriamente un'istituzione ''ammuffita'' come la monarchia inglese. Tutti sbagliano, sbagliano i cittadini inglesi che anzichè mettere in pratica l'insegnamento di Diana ne fanno una santa laica e sbaglia pure la regina che non coglie immediatamente il pericolo di questa deriva populista. L'unico a non sbagliare è il principe di Galles che capisce il rischio del populismo. Un film che narra una settimana incredile dove un popolo flemmatica si lascia sedurre dalle lusinghe del populismo ed una grande sovrana commette un errore che di solito fanno i politici dilettanti: non capire la perdita di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. In questa settimana che mi pare giusto ricordare un erede al trono fino ad allora apparso opaco e debole da prova di grande lungimiranza politica. Paradossalmente io ritengo Elisabetta una grande regina, Diana una grande donna ed Eric Hobsbawm, lo storico che definì priva di ogni lucidità l'ondata emotiva dopo la morte di Diana un grande storico. Bel film

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