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I figli degli uomini

Regia di Alfonso Cuarón vedi scheda film

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La recensione su I figli degli uomini

di mc 5
8 stelle

Vedere questo bel film in una incerta domenica pomeriggio di autunno (quasi inverno) mi ha riscaldato il cuore. Ero ancora inseguito dai fantasmi delle acconciature e delle scarpette e degli inchini di Maria Antonietta quando mi sono immerso in una Londra futuribile e cupa in preda a faide, attentati, esplosioni e fughe. Tratto da un romanzo di P.D.James, ci mostra in modo piuttosto verosimile cosa diventeranno le nostre metropoli in un futuro non
troppo remoto, diciamo fra 20 o 30 anni: del resto, la Londra del film non e' gia' oggi ostaggio delle misure di sicurezza? e i notiziari tv non sono gia' pieni di annunci angoscianti legati ad attentati avvenuti o annunciati?
Un film appassionante e coinvolgente, merito anche degli attori tutti bravissimi. E di un regista che spesso segue gli attori con la cinepresa a spalla, conferendo un sapore realistico.
Aggiungo una cosa. Noto che negli appositi spazi riservati ad osservazioni e note sugli attori, non e' compreso il nome di un attore che qui interpreta solo un breve cammeo ma va comunque rilevato. Mi riferisco allo splendido scozzese Peter Mullan (oltretutto anche premiato regista) che qui in poche brevi sequenze ci mette dentro tutto il suo istrionismo.

Sulla colonna sonora

Ci sono diverse tracce di anni '60/'70...dai King Crimson a "Ruby Tuesday".

Su Michael Caine

Qui posso sbilanciarmi: Caine e' forse il mio attore preferito in assoluto. Interpreta un ruolo BELLISSIMO: quello di un adorabile anziano ex-hippie. Un ruolo talmente bello che mi sono ritrovato a pensare: "che bello se un personaggio cosi' esistesse davvero ed averlo come vicino di casa! lo inviterei qualche volta a cena da me e faremmo delle belle chiacchierate!".

Su Julianne Moore

dopo la disgustosa prova offerta nel "Colore del crimine", qui torna finalmente a livelli accettabili.

Su Clive Owen

ecco, Owen e' uno su cui nutrivo parecchie perplessita', fino a un paio di anni fa. Ora invece, (sara' stata la "cura Spike Lee? boh!), sta migliorando film dopo film.

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