Regia di Gustav Machaty vedi scheda film
Archeologia dell'erotismo e del desiderio carnale. Didascalico ma così estremo da risultare efficace.
Cult dell'erotismo che arriva da un lontano passato, nello stile, nei costumi, nella storia. Il nudo di Lamarr entrerà nella storia del cinema e dell'immaginario portando lo sguardo e i sensi dello spettatore nei territori imprevedibili e pericolosamente istintivi del desiderio sessuale in un tour de force inarrestabile. Fra epoca muta, estetica post espressionista e montaggio delle attrazioni di Ejzenštejn, Exstase ci bombarda incessantemente per 80 minuti con una forza datata ma miracolosamente efficace addirittura dopo quasi un secolo dalla sua uscita nelle sale. Un'opera didascalica, programmatica ma allo stesso tempo così audace e diretta, capace di attaccare le sicurezze borghesi per mezzo degli istinti di base e della messinscena, segnando anche uno start importante e di rottura per tanto cinema erotico a venire. Il cuore della pellicola è il desiderio inespresso da cui parte tutto: le frustrazioni, la gelosia, le insicurezze, il mal di vivere... Il regista vuole trasmetterci proprio questo e incentrando il tutto in una storia semplice, dilata artificialmente le azioni per espanderne i significati metaforicamente a 360° in uno scenario simbolico equamente diviso fra esterni luminosi ed interni ombrosi, dal gusto affascinante e decadente della mitteleuropa che fu. VOTO 8 POTENTE
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