Regia di Paul Lynch vedi scheda film
Probabilmente una delle cose più brutte mai realizzate su celluloide. Dovrebbe essere un horror, in realtà il primo omicidio (volontario, senonaltro) avviene dopo oltre un'ora di sit-com per teenager piatta e soporifera. Non si capisce poi perchè il regista scelga di indugiare per una quarantina di minuti sulla rappresentazione (peraltro nè spettacolare nè ben coreografata) d'un tristissimo ballo di fine anno, protratto in maniera estenuante sulle note di orrendi gruppi dance dell'epoca, simil-bee gees. Credo francamente che ne 'La febbre del sabato sera' venga dedicato molto meno spazio alla disco-music ed alla relativa, farsesca pratica di quanto non si faccia nel film qui esaminato. Solita furbata 'all'amatriciana' dei titolisti italiani, che con i "non aprite.." e "non entrate.." hanno campato di rendita per trent'anni, sperando in molti casi di nobilitare, attraverso un 'restyling della nomenclatura', vere e proprie porcate da mercato home video e creando, di fatto, un curioso sottogenere dell'horror: il 'Divieto-Movie'. Tensione zero. Finale posticcio e non credibile. Il serial killer - anche di questo sfuggono le ragioni - è vestito da Diabolik.
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