Regia di George Roy Hill vedi scheda film
Versione più che discreta del capolavoro letterario di Kurt Vonnegut. Lo scrittore stesso la trovò una trasposizione riuscitissima.
Chiunque abbia familiarità con le opere dell'immenso Kurt Vonnegut sa benissimo che trasporre queste in immagini, adattarle cioè per lo schermo, è impresa titanica. La grandezza della sua scritura non deriva infatti dall'oggetto della narrazione, ma piuttosto da dettagli, scintille, difficilmente ripetibili. In “Mattatoio 5” lo sceneggiatore Stephen Geller e il regista George Roy Hill (quello de “La stangata”) fanno un lavoro egregio che, pur se con qualche limite, rende bene il nucleo delle idee dello scrittore. Lo stesso Vonnegut si dichiarò peraltro felicissimo di tale trasposizone. Una battuta su tutte: “Che cos'è che ti piaceva di più di lei [riferendosi a sua moglie]?” “Le sue ciambelle”.
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