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La porta d'oro

Regia di Mitchell Leisen vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La porta d'oro

di FREDRIC
7 stelle

Raccontato come lungo flashback al regista (Leisen), durante un intervallo nella lavorazione di un film negli studi Paramount da Georges Iscovescu (Boyer), ballerino e gigolò, che vorrebbe emigrare negli USA, come tanti altri europei in fuga dalla guerra. Anziché passare da New York, dove teme di essere ricordato per un passato scandalo che ha coinvolto una donna americana, si presenta alla frontiera messicana, ma qui scopre che con il meccanismo delle quote lui, in quanto di origine rumena, potrebbe attendere dai cinque agli otto anni. per ottenere il visto.

 

Costretto a stabilirsi nella cittadina messicana di confine, trascorre vari mesi, alloggiato all'hotel Esperanza, insieme a tanti altri in attesa di un visto: un tedesco che si suicida il giorno dell'arrivo di Georges, un parrucchiere francese, un professore olandese con le figlie, un musicista austriaco con la moglie incinta... La festa del 4 luglio, mentre si aggira per la città ormai privo di speranze, incontra in un bar Anita (Goddard) la sua partner e amante di un tempo. Lei, cinica e senza scrupoli quanto lui, gli indica la strada per entrare: sposare una cittadina americana.

 

Georges si mette subito all'opera e incontra Emmy Brown (de Havilland) una giovane e ingenua maestrina di provincia in gita con la sua classe. La fortuna lo aiuta, perché l'auto della ragazza è in panne; facendo sparire un pezzo di ricambio, la costringe a fermarsi per la notte insieme ai bambini, prodigandosi per trovar loro una sistemazione nella hall dell'hotel e cominciando discretamente a corteggiarla, sfoderando il suo talento consumato di seduttore. Quando Emmy si desta verso l'alba, Georges è lì, davanti a lei, pronto a confessarle il suo amore. Emmy è conquistata dal fascino dell'uomo, al punto da acconsentire a sposarlo il mattino stesso, prima di ripartire per per il suo paese. Ci vorranno quattro settimane per ottenere il visto e ora Georges non è più così ansioso di stare insieme a lei, anzi festeggia il traguardo passando la notte successiva con Anita, con cui programma un futuro alla "conquista" degli Stati Uniti.

 

Emmy torna radiosa il giorno dopo: ha ottenuto dal preside sette giorni di congedo e pensa di trascorrere la luna di miele con Georges all'Hotel Esperanza. Nel frattempo, però, è arrivato in città un ispettore doganale Mr Hemmock (Abel), che sta indagando per conto del governo su questa fioritura di matrimoni tra americani e stranieri in attesa di visto. Georges, cerca di evitare che Emmy lo incontri e la convince a partire con lui per il Messico. Nel corso di questo viaggio Georges, contro la sua volontà si ritrova ad essere sempre più conquistato dall'innocenza e dall'animo pulito di Emmy: partecipano ad una festa popolare con una cerimonia religiosa per le coppie di sposi dove ottengono la benedizione dal parroco e come le altre coppie agitano i rami dell'ulivo davanti alla chiesa per indovinare, dalle olive che cadono, quanti figli avranno.

 

Quella notte, la prima che dovrebbero trascorrere insieme, Georges non vuole ingannarla fino a quel punto e finge un piccolo incidente per dormire da solo: si illude di tornare e lasciarla "Miss Brown" come prima di averla conosciuta. Il giorno successivo però, durante una sosta sulla spiaggia deserta davanti all'oceano non riesce a trattenersi e fa l'amore con lei, completamente conquistato da Emmy. Al ritorno all'Hotel Esperanza, Georges ritrova Anita ed Hemmock. Quando Anita intuisce che Georges non ha più intenzione di abbandonare la moglie alla prima occasione per andarsene con lei, rivela ad Emmy tutta la verità sui loro rapporti e sul vero motivo che lo ha spinto a sposarla. Subito dopo Hemmock chiede di parlare ad Emmy, perché vuole capire se si rende conto di quali potrebbero essere le vere intenzioni di Georges. Emmy, nonostante abbia il cuore spezzato, lo difende, affermando di sapere tutto, perché lui (e non Anita) le ha confessato il suo passato e che sono felici ed innamorati, costringendo l'ispettore doganale ad andarsene con un pugno di mosche. Georges, che ha assistito al colloquio, la ringrazia per averlo salvato, ma lei si congeda dicendogli che "ad Azusa non abbiamo grandi alberghi, e andiamo a mangiare nei drugstore, ma abbiamo anche noi l'abitudine di lasciare la mancia. Non credo di avere dato troppo per quei sette giorni" e se ne va. Durante il viaggio di ritorno, sconvolta, Emmy finisce fuori strada ed è ricoverata in gravi condizioni all'ospedale di Los Angeles. Venutolo a sapere, Georges forza il confine, pur sapendo che questo gli costerà il visto, e la raggiunge. Trascorre la notte al suo capezzale ricordandole i momenti felici vissuti insieme e spingendola a reagire. Prima che arrivi la polizia ad arrestarlo, raggiunge gli studi della Paramount, dove trova un regista, Saxon (lo stesso Mitchell Leisen), che conosce e a cui chiede un po' di denaro da restituire ad Emmy, prima di essere preso, in cambio della sua storia. Rimandato oltreconfine, Georges dopo alcune settimane incontra nuovamente Hemmock, che gli rivela di non aver mai fatto rapporto per la sua fuga a Los Angeles: il visto per gli USA è arrivato e Emmy lo sta spettando subito dietro il confine.

 

Su questa trama principale si intrecciano le vicende parallele degli altri ospiti dell'Hotel Esperanza: il parrucchiere francese scopre di essere un discendente di Lafayette e pertanto cittadino onorario degli Stati Uniti, la moglie del musicista dissimula con il marito e con il medico di essere in pieno travaglio e con un espediente riesce a partorire in territorio americano, assicurando così la cittadinanza al figlio. Anita trova un ricco profugo da spennare, in attesa di rientrare negli USA. Splendido mélo, basato in parte sulle esperienze di Billy Wilder (sceneggiatore). Da ricordare: l'atmosfera di attesa disperata dei tanti profughi europei nel paesino messicano che trova il suo culmine nell'episodio della donna incinta che riesce a partorire pochi metri dentro il confine americano, la seduzione notturna con un istrionico Boyer, il "viaggio di nozze" in Messico, soprattutto la mancata "prima notte", quando lui si nega e resta a dormire al posto di guida, ma può vedere dallo specchietto retrovisore Emmy, distesa nel sedile posteriore, che lo guarda piena di desiderio...

 

Billy Wilder fu molto insoddisfatto della realizzazione, di Leisen come regista e di Boyer, che si rifiutò di girare una scena dove doveva parlare con uno scarafaggio che correva sulla parete della sua camera d'albergo, eppure il film funziona bene nel mescolare commedia, farsa, dramma sentimentale e intrigo (la Anita di Paulette Goddard, avida, priva di scrupoli preannuncia le dark ladies di qualche anno più tardi).

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