Espandi menu
cerca
Così dolce... così perversa

Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film

Recensioni

L'autore

undying

undying

Iscritto dal 10 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 125
  • Post 41
  • Recensioni 2990
  • Playlist 58
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Così dolce... così perversa

di undying
4 stelle

Secondo (e meno riuscito) capitolo di una trilogia di film sexy thriller diretti da Umberto Lenzi e interpretati da Carroll Baker.

 

Jean Reynaud (Jean-Louis Trintignant) sta vivendo una lunga crisi matrimoniale con la moglie Danielle (Erika Blanc). La relazione è destinata alla rottura totale quando fa la conoscenza della bella vicina Nicole (Carroll Baker), residente al piano superiore dello stesso palazzo. La donna è disperata perchè sottoposta a violenza dal brutale compagno Klaus (Horst Frank). In breve tra Nicole e Jean si stabilisce un forte legame, che trascende il sesso. Le mosse di Nicole nascondono però secondi e terzi fini: da una relazione lesbo con Danielle, al volere entrare in possesso dei beni di Jean, che molto ingenuamente la nomina erede del suo patrimonio...

 

locandina

Così dolce... così perversa (1969): locandina

 

Dopo il clamoroso successo americano di Orgasmo, una produzione italiana messa in piedi dai fratelli -anche registi- Martino (ovvero Sergio e Luciano) tenta di ripercorrere la strada del sexy thriller, affidando nuovamente al bravo Lenzi la regia e scegliendo ancora la matura (ma assai piacente) Carroll Baker nel ruolo, questa volta, opposto a quello precedente: è lei, infatti la "dolce e perversa" del titolo, che si muove -spietatamente- tra le strade di Parigi affiancata da validi interpreti (da Jean-Louis Trintignant a Erika Blanc, con anche l'interessante partecipazione di Horst Frank). Però questa volta troppo farraginosa, e per nulla credibile, appare la sceneggiatura (opera dell'infaticabile Ernesto Gastaldi) dove parecchi risvolti rasentano l'improbabile, soprattutto nella costruzione del delitto centrale. E, cosa non secondaria, molto meno presenti (e ancor meno riusciti) sono i momenti erotici. L'ispirazione anche stavolta (come per tutti e tre i film) arriva, chiaramente, da I diabolici (1955) ma purtroppo la pur valida regia e le convinte interpretazioni non riescono a risollevare dalla media un prodotto mal scritto e sceneggiato. Prodotto che resta comunque, grazie al buon mestiere del cast tecnico (ottima ad esempio la soundtrack di Riz Ortolani) e artistico, un discreto esempio di cinema italiano Anni '70. Da citare la bella fotografia dai toni pastello (con predominanza di colori arancione e giallo) che si accoppia con un certo gusto per la messa in scena, caratteristica puramente attribuibile all'ottimo mestiere di Umberto Lenzi, che qui si sbizzarisce con  filtri colore a sfumatura psichedelica, e il vorticoso ruotare -con un volto al centro- della macchina da presa. Lenzi, nello stesso anno, realizza anche il terzo tassello della trilogia interpretata da Carroll Baker (Paranoia).

 

Carroll Baker

Il dolce corpo di Deborah (1968): Carroll Baker

 

Citazione

"Bisogna goderla la vita, perché dura così poco....ed è tanto bella!"  (Nicole/Carroll Baker)

 

La parola al regista

"Questo secondo film l'ho dovuto girare in fretta, gli esterni a Parigi sono stati girati tutti con la macchina a mano per risparmiare e quella villa fantastica dove è ambientata la sinistra storia ce l'ha concessa per tre giorni un grande industriale milanese delle scarpe, a patto che gli facessimo conoscere la Baker e Trintignant: è a Punta Ala, un luogo incantevole (...) Mi sono ispirato alla realtà, lo faccio spesso. Così dolce... così perversa non lo ho tratto forse dal caso Acquarone? I giornali sono sempre così pieni di fatti strani, sinistri, accaduti a un passo dalla nostra porta di casa."  (Umberto Lenzi, dichiarazioni rilasciate a Luigi Cozzi e pubblicate su Horror, 1970)

 

Umberto Lenzi

Spasmo (1974): Umberto Lenzi

 

Curiosità 

Il primo film a carattere sexy thriller interpretato da Carroll Baker è in realtà un lavoro diretto da Romolo Guerrieri nel 1968 (Il dolce corpo di Deborah). Ma nel cinema italiano mai nulla si deve al caso: infatti, già in questo primo esemplare di intrigo giallo con finalità ereditarie e risvolti erotici, troviamo Luciano Martino come produttore ed Ernesto Gastaldi in sceneggiatura. Non solo: attore principale è Jean Sorel, poi presente anche nel terzo (e ultimo) sexy thriller di Lenzi (Paranoia).

 

locandina

Il dolce corpo di Deborah (1968): locandina

 

Per la recensione si è preso visione della VHS Shendene e Moizzi, con il film in versione integrale (stando a quanto riportato sulla custodia) e una durata pari a: 1h28m30s.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati