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L'assassino... è al telefono

Regia di Alberto De Martino vedi scheda film

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La recensione su L'assassino... è al telefono

di mm40
2 stelle

In quegli anni di iperattività per il cinema nostrano, nel quale spopolava il 'film di genere' e le prese a prestito (più o meno dichiarate) erano una prassi comunissima, anche Alberto De Martino ebbe il suo quarto d'ora di celebrità, riuscendo a dirigere anche due o tre pellicole all'anno. Nel corso del 1972 riuscì a farne uscire ben due (l'altra era I familiari delle vittime non saranno avvertiti), entrambe con Telly Savalas nel cast, a un passo dal diventare un celeberrimo volto televisivo nei panni del tenente Kojak (la messa in onda della serie comincerà solamente l'anno successivo); se ne I familiari Savalas è il protagonista, qui ha solamente un ruolo laterale, mentre lo spazio principale è lasciato a una piuttosto scialba Anne Heywood e di altri nomi di una certa notorietà, eccettuato quello di Rossella Falk, non ve ne sono. L'assassino... è al telefono! è in sostanza un modestissimo thriller dall'andatura stanca e con un solo colpo di scena, chiaramente nel finale, che riecheggia memorie di Paura in palcoscenico di Hitchcock (1950), a richiamare quanto detto in apertura sulle 'prese a prestito'. Se la fotografia è curata (non male) da Joe D'Amato, ormai pronto per il grande salto nella regia di lavori pornografici, la colonna sonora è però affidata a un altro professionista, Stelvio Cipriani, la cui discreta fama qui non viene affatto tradita; in sceneggiatura il regista viene affiancato da Adriano Bolzoni, Vincenzo Mannino, Renato Izzo e Lorenzo Manning. Non è il migliore thriller di quel superprolifico periodo, ma quantomeno non arriva a toccare - pur con i suoi evidenti limiti - punte di eccessi trash. 2,5/10.

Sulla trama

Una ragazza assiste accidentalmente all'omicidio del fidanzato; lo choc le causa una perdurante amnesia che si scioglie solamente anni dopo, quando reincontrerà per caso l'assassino. E si troverà di fronte a una tremenda verità.

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