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Il velo dipinto

Regia di John Curran vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su Il velo dipinto

di GARIBALDI1975
8 stelle

Non sollevare quel velo dipinto, che quelli che vivono
chiamano vita
: per quanto forme irreali vi siano
rappresentate, e tutto quello che vorremmo credere
 vi sia limitato a colori capricciosamente,
dietro stanno in agguato Paura e Speranza,
destini gemelli, che tessono l'ombre in eterno
 sopra l'abisso cieco e desolato
…” (
Percy Bysshe Shelley)

 

Il Poeta inglese della prima metà dell'Ottocento ispira e fornisce il titolo al romanzo d'amore che guarda all’estremo oriente scritto da Somerset Maugham;  un classico della letteratura, ambientato negli anni ’20 e che costituisce la trama di questo film che rimane un prezioso gioiello.

 

“Il Velo Dipinto” è la storia di due persone, con personalità diametralmente opposte, si sposano a Londra, ma presto saranno costrette a vivere in Cina. Improvvisamente non potranno più interpretare il ruolo che la ‘società’ ha imposto per loro. La scoperta di una persona è spesso il viaggio più interessante. Questo film ce lo dimostra egregiamente!

 

Un cenno sulla trama … Walter Fane (Edward Norton) è un medico batteriologo che si occupa di malattie infettive, dietro una facciata da analitico scienziato si cela un uomo dai sentimenti rigogliosi. Poi c'è Kitty Fane (Naomi Watts) una giovane viziata e capricciosa proveniente da una famiglia inglese benestante. Per sfuggire alla vita familiare che sente opprimente, accetta di sposare senza amore il dottor Walter Fane, più perché sembra una cosa sensata da fare piuttosto che per i suoi sentimenti. Le piace il tennis e le cose belle. Lui è consapevole della superficialità della promessa sposa, ma nel contempo è perdutamente innamorato di lei. Per capire i personaggi … "In genere non parlo quando non ho niente da dire" dice Walter; "Se tutti noi parlassimo solo quando abbiamo qualcosa da dire, l'umanità perderebbe molto presto l'uso della parola" risponde Kitty.

Molto presto la vita matrimoniale annoia Kitty: il marito, preso dal lavoro, le sembra un uomo grigio e poco interessante, mentre Walter non riesce a dimostrare alla moglie i suoi sentimenti. Kitty conosce Charlie Townsend, viceconsole inglese, un uomo già sposato, se ne innamora e i due iniziano una relazione adulterina. Il dottor Walter Fane si accorge dell'adulterio e per vendicarsi o forse per stravolgere le pieghe del suo matrimonio, accetta l'incarico di gestire un ospedale a Shanghai; i coniugi inglesi trasferitisi in Cina saranno presto costretti a recarsi in un villaggio dell'entroterra infestato dal colera. Quello che per il dottor Fane è fonte di prestigio professionale (confrontarsi sul campo con una perniciosa malattia infettiva) diventa anche l'occasione per intraprendere il cammino di vendetta verso la moglie con la quale intrattiene solo rapporti formali di ‘facciata’, dove l'indifferenza regna sovrana tra i coniugi. La personalità di Walter è gigantesca e impenetrabile. Si dimostra un ottimo medico e devoto al suo mandato riesce a salvare molte vite dalla malattia. Kitty nel frattempo scoprirà la vitalità e la personalità del marito che si celano dietro la maschera di indifferenza. 

 

 

Kitty nelle traversie del suo soggiorno in Cina, tra i morti per colera, avrà l'opportunità di scoprire la tenerezza e la profondità di un altro essere umano, suo marito. Per così dire ‘solleverà il velo dipinto’.

 

 

Ma questo film va ben oltre la storia d'amore densa di romanticismo. ‘Solleva il velo’ anche su alcune questioni che attengono alla Cina degli anni ’20.  Ad esempio, per l'ingenua Kitty il lavoro delle suore cattoliche (capeggiate dalla Madre Superiora) è lodevole, soprattutto per quello che fanno a favore degli orfani. Walter, invece, sottolinea che dietro a tutto quel assistenzialismo c'è solo l'infervorata meta di indottrinare le bambine al cattolicesimo. Walter spiega che ogni occidentale che sta in Cina ha uno scopo specifico ed è -in definitiva- quello di confermare la politica colonialista del vecchio continente.

 

 

Nella prima parte del soggiorno in Cina, Kitty rimane con Walter per 'dovere' coniugale, ma dopo essersi confrontata con la vita nel convento-nosocomio e aver visto l'umanità di suo marito all'opera in campo professionale, mette in discussione se stessa e i suoi rapporti col coniuge. A questo punto si spiega la sfida filosofica che da al film un significativo plus valore, ovvero se il DOVERE e L’AMORE possono unirsi e diventare un moto unico. Questo è il dogma centrale del film. Il dottor Walter Fane sembra seguire il proprio 'dovere' deontologico per salvare persone dal colera. Eppure è l'esperienza dell'amore in una forma o nell'altra che dà senso e pienezza al suo operato. L’amore deve essere un sentimento reale, concreto, ma sottomesso e dominato dal dovere,  altrimenti potrebbe sviarsi e disperdersi. Questo il messaggio che sembra dilatarsi tra le righe del film!

 

 

Le interpretazioni sono di ottimo livello. Naomi Watts è convincente, sensuale e tenera. Edward Norton da il giusto spessore al personaggio ed è magica la sua interpretazione dopo che scopre la relazione adulterina della moglie, in quanto è paurosamente reale la sua capacità di ridisegnare la personalità di un uomo ‘senza cuore’. Convincente e precisa è stata la rappresentazione che Norton da al suo personaggio quando scopre che gli uomini sono superbamente più complessi dei microbi che studia.

 

 

‘Il Velo Dipinto’ è un dramma coloniale che tiene viva l'attenzione dello spettatore senza esagerazioni e con toni sommessi.

 

 

Mi chiedo che cosa sarebbe potuto accadere ad altre coppie di coniugi se dopo aver deciso di viaggiare, fossero rimasti isolati in un paese lontano come i protagonisti di questo film(?). Forse molti avrebbero scoperto la genuinità del loro amore e il valore prezioso del compagno/a al loro fianco. Ma temo anche che altri si sarebbero uccisi a vicenda .

Non sempre nella nostra vita riusciamo a dipingere una bella immagine, salvo scoprire il velo che ci da la possibilità di riscattare noi stessi e le nostre esistenze scoprendo quale straordinaria persona abbiamo sempre con noi, al nostro fianco, la stessa che fino a ieri potevamo guardare con abituale indifferenza.

 

 

“... Non sollevare quel velo dipinto,che quelli che vivono

chiamano vita: per quanto forme irreali vi siano

rappresentate, e tutto quello che vorremmo credere

vi sia limitato a colori capricciosamente,

dietro stanno in agguato Paura e Speranza,

destini gemelli, che tessono l'ombre in eterno

sopra l'abisso cieco e desolato. Un tempo

conobbi un uomo che aveva provato

a sollevarlo: cercava

con il suo cuore tenero e sperduto

cose da amare, ma ahimè non ne trovò,

nè trovò nulla di ciò che il mondo tiene

cui poter dare la propria approvazione.

Passò in mezzo alla folla distratta, splendore

in mezzo all'ombre, una macchia di luce

su questa lugubre scena, uno spirito in lotta.

Per giungere a cogliere il Vero,

ma come accadde anche al Predicatore non potè trovarlo”. (Percy Bysshe Shelley)

 

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