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La voltapagine

Regia di Denis Dercourt vedi scheda film

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bradipo68

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La recensione su La voltapagine

di bradipo68
8 stelle

Secondo il mio modesto parere qui siamo di fronte a un piccolo ,prezioso gioiello cinematografico purtroppo passato quasi inosservato.Un film totalmente incentrato sulla vendetta,una vendetta sottile eppure raggelante per crudelta'e modalita'd'attuazione,sentimento ancestrale che probabilmente è uno dei pochi che rende gli uomini diversi dagli animali.Per dare le coordinate cinematografiche diciamo che siamo dalle parti dell'immortale Un cuore in inverno di Sautet per il connubio tra sentimento di rivalsa e la musica anche qui asse portante di tutto il film,con suggestioni noir che arrivano a ricordare la logica dell'annientamento vista in Harry,un amico vero di Moll che pero'sfociava apertamente nella patologia mentale.Qui non c'è nulla di patologico,il personaggio di Melanie agisce seguendo la massima del "Se non mi vendico,non so piu'chi sono" eppure quello che stupisce è la sua razionalita',il suo essere cosi'tranquilla e fredda nella sua premeditazione.Il rancore che porta Melanie a compiere certi gesti viene da troppo lontano per essere ignorato,impossibile soprassedere sull'indelicatezza di quella pianista che provoca il fallimento del suo esame per entrare in Conservatorio.Eppure dieci anni dopo conoscendola si scopre che in realta'la fragilita'mentale che aveva attanagliato la piccola Melanie è caratteristica dell'altra,donna svuotata di ogni forza emotiva e drammaticamente prigioniera della sua vita da privilegiata,in una casa enorme,quai un castello settecentesco con un marito,proprietario di tutto,sempre assente e un figlio che vuole seguire le orme materne.E qui ci si va pesante disgregando tutto quel mondo che era costruito attorno a lei,con piccoli gesti non violenti fisicamente ma che sono delle vere e proprie sferzate per l'altra.La capacita' indubbia del film è quella di tenere lo spettatore sempre sulla corda,si arriva sempre a dubitare della salute mentale di Melanie mentre sotto i riflettori è il carattere fragile dell'altra,sempre ad aspettare l'esplosione di violenza che invece non arrivera'mai(tranne il puntale che si conficca nel piede del musicista che suonava con la pianista e che aveva tentato un approccio pesante).Il mondo costruito attorno alla pianista va irrimediabilmente in frantumi,viene incrinato alla base dalla giovane voltapagine che dopo aver ottenuto la sua vendetta,dopo aver assaporato il calice della vittoria sceglie di andare via....Veramente un gran bel film affidato a degli interpreti assai efficaci,un film che è molto attento ai piccoli gesti,alle sfumature come raramente accade nel cinema d'oggi....

Su Xavier De Guillebon

ok

Su Pascal Greggory

bravo

Su Catherine Frot

eccellente

Su Déborah François

raggelante

Su Denis Dercourt

sapientemente dona tensione al suo racconto

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