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Guerre stellari

Regia di George Lucas vedi scheda film

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La recensione su Guerre stellari

di Antisistema
8 stelle

Star Wars IV : Una Nuova Speranza di George Lucas (1977), é il film più famoso della storia del cinema; non conoscerlo almeno di nome significa che la settima arte é un qualcosa di totalmente estraneo alle proprie passioni.

Tutti conosciamo i sacrifici di Lucas per realizzare questo film, i problemi e litigi con la produzione per il budget risicato (poco più di 11 milioni di dollari di cui la mèta in effetti speciali mai adoperati prima), rogne sul set (i droidi che si bloccavano in continuazione), attori perplessi per i dialoghi scadenti (Alec Guinness é sempre stato diretto in proposito) ed una direzione attori fatta alla bella e meglio. Un test screening con i suoi compagni registi (Scorsese, Coppola, Spielberg e De Palma), registrò un buon consenso, anche se lasciò perplesso De Palma che non lesino' critiche al film. Registi come William Friedkin e Peter Bogdanovich furono molto negativi sul film, tanto che quest'ultimo lo definì una bufala e tutt'oggi traspare il suo non amore verso tale film.

Nonostante tali perplessità, i produttori dopo aver visto il film ne intuirono il potenziale commerciale e obbligarono molti cinema reticenti a proiettarlo; il risultato é noto, Star Wars fu uno dei più grandi incassi della storia del cinema e portò al cinema milioni e milioni di persone.

 

 

Lucas più che al cinema europeo, punto di riferimento dei suoi colleghi della New Hollywood, ha come riferimento il cinema classico americano, fantascienza old style, fusa ad un certo cinema epico alla Kurosawa (suo maestro dichiarato) con infusione di filosofia orientale new age, riguardo specialmente al concetto della "forza", entità spirituale avvolta dal mistero più assoluto e che il regista non spiega saggiamente (lo farà nel prequel La Minaccia Fantasma, ma sarà per questo schifato dai fan a vita), la quale entra in contatto continuo con gli esseri viventi, i più recettivi dei quali, potranno sfruttare le sorprendenti abilità derivanti dallo scorrimento di essa in loro. 

Liquidare il film come mera commercialata come certa critica revisionista ha fatto, accusandolo di aver corrotto la New Hollywood e fatta crollare é assolutamente ingeneroso, eppure sinceramente metterlo tra i capolavori mai e poi mai, su questo concetto sono categorico.

La trama è roba di poco conto; consistente nella principessa Leia (Carrie Fisher), uno dei capi dell'Alleanza Ribelle, da salvare dalle grinfie del malvagio impero galattico, con una squadra composta da un giovane ragazzo di nome Luke Skywalker (Mark Hamill) che sogna di lasciare il suo pianeta Tatooine, un vecchio cavaliere Jedi un po' rincoglionito di nome Obi Wan Kenobi (Alec Guinness) e Han Solo (Harrison Ford), un contrabbandiere spaziale che pensa al solo profitto ma in fondo un essere di buon cuore. 

La storia é quindi ridotta all'osso, praticamente l'essenza del cinema classico americano (Alec Guinness nei suoi diari nonostante certe perplessità, rimarco' sempre il buon cuore e la sincerità intrinseca a questo film), quello che é importante quindi non é la trama, né i dialoghi (alla meglio sono funzionali e basta), neanche nella regia che a dirla tutta non é nulla di troppo elaborato, visto che Lucas non sa scegliere inquadrature interessanti; la potenza nel film risiede nelle scenografie mai viste prima, nella colonna sonora di John Williams (sempre roboante ma indubbiamente iconica, ma sono il solo ad avere rimostranze, poiché piace a tutti) e soprattutto negli effetti speciali (tranne certi rimaneggiamenti a posteriori abbastanza ridicoli come certi animali in CGI e la questione chi spara prima tra Ford e l'alieno).

 

 

I personaggi non hanno psicologie profonde o chissà che introspezione, eppure riescono tutti a bucare lo schermo. Luke é un ragazzo che vuole uscire dal suo piccolo pianeta desertico per vedere tutto un mondo vasto e sconosciuto da scoprire, simboleggto dai due Soli all'orizzonte (una delle poche inquadrature veramente ben costruite), Obi Wan Kenobi un uomo vecchio e saggio con dei poteri misteriosi, Han Solo una canaglia dal grilletto facile e dalla battuta sempre pronta, Darth Vader un misterioso residuato della vecchia "religione Jedi" con un look iconico (per me sembra un tizio smarritosi per andare al carnevale di Rio De Janeiro ma vabbè), il malvagio Tarkin (Peter Cushing era l'unica altra effettiva star del film insieme ad Alex Guinness)  ed infine la principessa Leia, una donna bella ma grintosa, che sa farsi valere e vendere cara la pelle, molto lontana quindi dai ritratti femminili della Hollywood che fu, essendo capace di farsi valere in battaglia e avere costantemente l'ultima parola nei continui battibecchi con Han Solo, come se entrambi fossero protagonisti delle vecchie Screwball commedy degli anni 30' con protagonisti Katherine Hepburn, Carole Lombard o Cary Grant.

 

 

Di sicuro si apprezzano ancora oggi gli effetti speciali vecchia maniera, posti al servizio della storia e non protagonisti del nulla cosmico. Certo, i colpi dei blaster vanno un po' qua e un po' là, ma a distanza di oltre 40 anni hanno ancora un effetto poetico quanto devastante all'occorrenza (la battaglia spaziale finale). Le scenografie polverose e vissute, sono un elemento concreto e tangibile, nonché elemento fondamentale per rendere credibile un mondo lontano nonostante il bassissimo budget (Lucas parla di come certe location fossero non spaziose e ci si è dovuti arrangiare in tutti i modi per le riprese). La Morte Nera, terribile arma finale dell'impero capace di annientare un intero pianeta, ancora oggi colpisce per il suo stile freddo ed asettico; un enorme e gigantasca arma, nelle cui diramazioni interne orizzontali e verticali ci si perde in essa.

Gli incassi furono altissimi, la critica fu molto più spaccata, in Italia il film venbe per lo più massacrato ed inserito in un ridicolo dibattito ideologico, dove il film fu bollato come prodotto fascista, con tanto di critico del Manifesto che sparò a zero sul film e su tutto il genere fantascientifico. Nonostante tutto questo, venne candidato a molti oscar, tra cui miglior film, regia e attore non protagonista (Alec Guinness), vincendo però solo premi tecnici e venendo sconfitto da Io e Annie di Woody Allen (e molti fan della saga lo odiano per questo).

L'influenza sui blockbuster e su tutto il cinema d'intrattenimento successivo salta all'occhio (come si può vedere, le battute non le ha inventate la Marvel con i suoi film) e Darth Vader ha creato il nerd praticamente (anche se a me non è mai garbato), un piccolo miracolo produttivo visto il basso budget; invecchiato qua e là e semplicistico, ma assurto a religione da parte dei fan e che darà vita ad un franchising e prodotti correlati miliardari che ancora oggi non accennano a calare.

 

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