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Incubi notturni

Regia di Alberto Cavalcanti, Charles Crichton, Basil Dearden, Robert Hamer vedi scheda film

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La recensione su Incubi notturni

di alan smithee
8 stelle

Piccolo geniale gioiello della cinematografia britannica, "Dead of night" ha sicuramente il valore di una pietra miliare per quel genere cinematografico - l'horror gotico che vira verso la  commedia noir -  che trovera', soprattutto dagli anni '50 in avanti, tutto un suo stuolo di ammiratori e seguaci, anche in registi persino piu' affermati e noti dei quattro che hanno condiviso questa eccentrica e curiosa esperienza.
Un noto architetto giunge in una casa di campagna, ingaggiato dai padroni di casa per una ristrutturazione. Appena entrato nella villa, nel presentarsi ai familiari, l'uomo si rende conto di averli gia' tutti conosciuti in sogno, e rimane visibilmente scosso da questa circostanza. Anziche' stemperare l'atmosfera parlando di cose piu' leggere, ben cinque dei commensali presenti iniziano uno per uno a raccontare altrettante loro esperienze personali su eventi accaduti tempo addietro, storie strane e bizzarre ai confini del paranormale: questo dà modo ai quattro registi coinvolti di alternarsi nella conduzione dei vari episodi raccontati, tutti molto interessanti, spesso ambigui e certamente coinvolgenti. Il franco-brasiliano Alberto Cavalcanti produce e dirige forse l'episodio piu' bello ed inquietante, "Il pupazzo del ventriloquo", con un ispiratissimo Michael Redgrave, ma anche "Il ricevimento natalizio", con un inquietante bambino fantasma che compare tra le stanze di una villa durante una festa di fine anno. Basil Dearden si occupa della storia iniziale e dell'ambiguo finale che fa da trait d'union ai cinque episodi, nonche' dell'enigmatico "Il conducente del carro funebre". E se Hamer, (l'unico regista dei quattro coinvolti che proprio non conosco) si distingue per la tensione assassina che matura nel suo "Lo specchio incantato", il grande Charles Crichton, quello de "Un pesce di nome Wanda" per intenderci, dirige l'episodio piu' funereamente esilarante ne "Una storia di golf", divertente fino alla risata grassa senza rinunciare ad uno schietto quantitativo di acidita' e cattiveria che rendono l'operazione un prodotto sopraffino e di assoluta novità.
"Dead of night" costituisce dunque la prima vera incursione nel mondo inquetante del paranormale e del fantastico, tra fantasmi, oggetti misteriosi che condizionano i comportamenti umani, che rubano l'anima delle persone fragili che in loro trovano rifugio e uno scudo protettivo contro le insidie del mondo fuori.
Il film procede a ritmo piuttosto sostenuto tra colpi di scena, dialoghi brillanti e racconti che prendono vita uno dopo l'altro, fino a quando, alla fine, non si scopre che c'e' sogno e sogno: "dovevo andarmene finche' potevo....ora ho perso il dominio della mia volontà....oh dottore!!!... perche' si sono rotti i suoi occhiali!?"...ammette e si chiede sconvolto l'architetto protagonista, prima di commettere l'efferato omicidio dell'unica persona che aveva qualche possibilita' di riuscire a dissipare i dubbi e le perplessita' dell'uomo sconvolto. Ma poi, alla fine di tutto, non sara' davvero tutto un sogno? Sempre lo stesso sogno che ti rigetta nell'angoscia ancor piu' profonda di quando tutto e' iniziato? Nel suo meraviglioso finale il protagonista interagisce con quasi tutti gli inquietanti protagonisti degli episodi che gli sono stati raccontati, e la cinepresa ci stupisce con riprese spericolate e oblique davvero stupefacenti per quegli anni e bellissime ancora adesso, che ben rendono l'atmosfera maligna che si crea nella mente disturbata del nostro malcapitato. E tutto ricomincia da capo, con la moglie dell'architetto che invita il marito, appena destatosi da un incubo, a recarsi dal cliente che lo ha chiamato: "sento che questo viaggio ti fara' bene", gli dice la consorte. Poco dopo un io narrante quasi divertito ci avverte che "Il vero e il falso, la realta' e il sogno, il normale e il paranormale, sono tutti figli del disagio che guida l'esistenza di ogni individuo, ne regola le aspirazioni e lo conduce verso la sua fine"....Se non e' cattiveria o sana e geniale malignita'questa!!!???

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