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Omen - Il presagio

Regia di John Moore vedi scheda film

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La recensione su Omen - Il presagio

di arkin
2 stelle

Remake dell'omonimo capolavoro di Richard Donner, che diede il via ad un'inquietante saga dai forti contenuti politici(specie il terzo), il rifacimento di John Moore(la cui regia soporifera equivale a molte dosi di valium) punta quasi tutto su una specie di religiosità medievale con riciclate apparizioni di animali "demoniaci"(per lo più cagnacci bavosi, tranne il primo bellissimo lupo nero, dall'aria così innocua da rendere più spaventoso Rin Tin Tin), e con tanto di prete delirante che invita il papà del demonietto a "bere il sangue di Cristo" ogni giorno(dose spirituale consigliata a chi ospita anticristi).
Come non bastasse, il cast recita in modo tanto ovvio da risultare irritante: che la Stiles e Schreiber(sprecato) siano privi di feeling alla fine non è nemmeno colpa loro, ma Postethwaite fanatico farfugliante in antetisi all'imbronciato e psicotico demonio in miniatura sono al limite del ridicolo. 
L'unica che diverte é Mia Farrow, ex Rosemary's baby, che qui accudisce ironicamente lo stesso "male" che aveva rifiutato anni prima.
Si, molto del materiale è riciclato direttamente dall'originale(cani e animali demoniaci compresi), ma senza quel tocco di inquietudine e la magistrale regia che caratterizzavano il primo. E' poi discutibile la scelta di non rendere la storia originale più adatta ad una sensibilità moderna, soprattutto a quella dello spettatore medio di film horror, che si spera consideri i mostri del mondo del terrore(demoni ed anticristi compresi) come simboli e maschere dell'inconscio, o metafore della società(vedi Romero), o se non altro possa usufruire delle paure generate dai sopracitati mostri in modo(religioso)più libero. 
Qui prevale la paura generata da una visione "spirituale" medievale(incentrata sul terrore e la superstizione) e non c'è quasi traccia di simbologie che permettano alla mente una sana riflessione, o un'interpretazione di ampio respiro(potremmo dire più laica). 
Meno pericoloso o facinoroso di film come "Blindness" o "Il rito", ma comunque seriamente limitato.

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