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Il fascino del delitto

Regia di Alain Corneau vedi scheda film

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La recensione su Il fascino del delitto

di bradipo68
10 stelle

Se qualcuno stesse cercando la definizione perfetta di noir,beh credo che si possa fermare qui e guardare questo film che rappresenta la perfetta declinazione del noir piu'moderno che non ha nulla da invidiare ai classici immortali.Comincia con uno strano tipo che sembra fare a pugni con un nemico invisibile,in una periferia squallida e solitaria,fatta di case che devono ancora essere terminate e poi sale in macchina.E'Frank il protagonista ,una sorta di mariuolo di mezza tacca,rappresentante porta a porta(in realta'sembra piu'un ricettatore) che miseramente sbarca il lunario,o sembra sbarcarlo,al posto di guida della sua Simca giardinetta(all'epoca non esisteva neanche la dizione station wagon),col suo impermeabile sgualcito sempre addosso e la sigaretta sempre tra le labbra .Uno alla volta vengono introdotti anche gli altri personaggi funzionali all'economia del racconto:una vecchia laida e taccagna che fa prostituire la nipote Maria(Mona nell'originale,per ovvie ragioni linguistiche cambiato nell'edizione italiana),ragazza giovane e che sembra avere un lieve ritardo mentale ma che scatena tutto con la sua proposta a Frank(di appropriarsi del patrimonio della vecchia zia), poi il capo di Frank a cui la bella prova di Blier dona il giusto grado di viscida repulsione,infine la moglie Jeanne che sopporta tutti gli scarti umorali del marito a malapena e che lo abbandona per poi ritornare sui suoi passi(e mal gliene incogliera').Il personaggio al centro di tutto è sempre Frank a cui il compianto Dewaere aderisce in maniera quasi parossistica,anzi non sembra nemmeno che reciti un personaggio:pieno di dubbi,di incertezze,sull'orlo del collasso nervoso,classico personaggio thompsoniano che viene creduto incapace di fare alcunche'ma che in certi frangenti si dimostra di spietata furia maturando una sorta di abitudine al crimine(da brivido quando strangola la moglie sussurrandogli dolcemente di stare zitta per non far arrivare estranei).E la spirale di cieca violenza non fa altro che accrescersi fino all'incredibile e surreale sequenza finale...Corneau dopo lo splendido Police Python 357(a proposito anche qui una pistola è fondamentale nell'efferatezza del crimine)gira un film nero nell'anima,grigio nella forma ma che ha dalla sua un personaggio memorabile che vive di luce propria,che illumina con il suo strano fascino il film.La messa in scena è raggelante:gli interni sono grigi,spogli,dimessi e sembrano lo specchio degli individui che li frequentano,la recitazione dei comprimari è raffreddata,quasi per sottrazione(esemplare in questo senso la recitazione della Trintignant),mentre Dewaere si aggira per tutta la pellicola inseguito dai suoi fantasmi,l'ambientazione suburbana è fedele a quella della prima sequenza:una brutta periferia con case squallide e case in costruzione che una fotografia dai toni spenti rende ancora piu'brulla e inospitale .Per dirla in una sola parola:CAPOLAVORO...

Su Myriam Boyer

impassibile

Su Bernard Blier

bravo

Su Marie Trintignant

recita per sottrazione,non male

Su Patrick Dewaere

interprete straordinario

Su Alain Corneau

grande regia

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