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Il grande Nord

Regia di Nicolas Vanier vedi scheda film

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Brady

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La recensione su Il grande Nord

di Brady
3 stelle

Un finto documentario per ingannarci sul ruolo dei cacciatori. Bei paesaggi e animali 'a noleggio' fanno da sfondo ad una teoria ecologica totalmente falsa. Se volete veri animali selvatici, quei pochi che rimangono anche in Norda America, guardatevi i documentari delle BBC, ...

Si tratta di una sorta di finto documentario (molti animali, se non tutti sono a noleggio) che ci illustra la vita di un moderno cacciatore nel Nord del Canada, La zona è quella dello Yucon e si cita il Fish Lake, sul quale il protagonista e la moglie indiana hanno costruito 'in diretta' o quasi la loro nuova casa in legno, muschio, ... e vetri singoli... che d'inverno si gelano all'interno.

Quello che impressione di questo film sono indubbiamente i paesaggi abbinati ad alcune musiche molto belle. Lande desolate ricoperte dalla neve o dalla tundra, spazi sconfinati e ghiaccio infido fanno da sfondo alla vita naturale e di quei pochi umani che riescono ad adattarsi al freddo ed ai lunghi momenti di solitudine.

La convivenza tra uomo e cane è po' un rapporto particolare, il rispetto c'è se sei utile, diversamente...

Le situazioni presentate sono artificiosamente un po' tutte quelle tipiche: finto freddo, la slitta che cade nel precipizio, le trappole, la caduta nell'acqua gelida, la bufera, ... non manca nulla al campionario.

Gli animali 'selvatici', come detto, sono a noleggio ed infatti non sempre corrispondono alle stagioni. Belle riprese, ma finte...

 

Il neo principale del film è chiaramente l'aspetto di finto ecologismo che pervade i dialoghi minimalisti. Se possiamo essere d'accordo che se l'uomo fosse rimasto cacciatore... di risorse, forse non avrebbe potuto sconvolgere a tal punto l'ambiente. Costretto a vivere di quello che trova certamente non avrebbe mai potuto superare i limiti di sussistenza del pianeta. Inoltre rimanendo soggetto ai fattori ambientali, malattie incluse, avrebbe subito le conseguenze della 'selezione'.

Purtroppo questo non è lo spirito del film  dove si vuol far passare per 'spelndido' il ruolo del cacciatore, che limita le specie per riportare l'equilibrio nell'ecosistema. Niente di più falso visto che gli equilibri naturali si sono mantenuti per milioni di anni anche senza l'uomo. Le specie si autolimitano da sole. Se mancano le prede il numero di predatori diminuisce. Quando le prede aumentano, a seguire potranno aumentare anche il numero di predatori. E' un andamento ciclico ben noto che si autogestisce anche in ragione dell'andamento climatico, della disponibilità di cibo 'base', come l'erba per il pascolo,...

Quindi senza inoltrarci in un corso di ecologia è chiaro che un cacciatore non va ad abbattere per equilibrare, ma solo gli animali con la pelliccia più pregiata, come viene anche confermato nel film. Il cacciatore se tolto da un regime di pura sussistenza è solo un predatore che tende a distruggere le specie più preziose, come infatti è avvenuto. Milioni di animali sono stati uccisi per le loro pellicce, con un danno che impieghera decine di anni per essere recuparato dalla natura in totale assenza di cacciatori. E certo non farà ricomparire le specie estinte o ridotte a pochi esemplari. L'impoverimento genetico le eliminerà comunque.

 

Restiamo dunque in attesa dell'estinzione del parassita nocivo uomo... che probabilmente si sta approssimando a grandi balzi... Verrà cotto a puntino!!!

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