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The Fog - Nebbia assassina

Regia di Rupert Wainwright vedi scheda film

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La recensione su The Fog - Nebbia assassina

di undying
1 stelle

Operazione commerciale prodotta dagli stessi autori dell'originale (Carpenter e Debra Hill), vanificata da una brutta sceneggiatura, una confusa regia e una stucchevole computer grafica. Uno dei più inutili remake mai realizzati.

 

 

Oregon. La cittadina di Antonio Bay sta celebrando il centenario della fondazione, con onori -comprensivi di statue commemorative- riservati ai quattro "padri costituenti". Dal mare, però, riaffiorano antichi oggetti legati ad un fatto di sangue. L'impulso economico che ha dato sviluppo al centro abitato è infatti basato su un crudele e spietato massacro, vittime alcuni mercanti capeggiati da Blake -e afflitti da lebbra- derubati dei loro preziosi in cambio di ospitalità. Una speaker di una emittente locale, un meteorologo, Padre Malone e altri isolani, discendenti dei quattro fondatori, sono destinati a scoprire che dietro il velo di nebbia che invade ogni abitazione si nasconde un esercito di spettri, assetati di vendetta.

 

"Che Dio possa perdonare la mia anima. Pronuncio queste parole ma nel mio cuore mi domando: Dio potrà perdonarmi per avere commesso un peccato come quello che sto per commettere?" (Sic! Dal diario di Malone, uno dei padri fondatori di Antonio Bay)

 

Pochi sono i casi di remake che superano il modello ispiratore (citiamo al volo La cosa, per rimanere nei paraggi di John Carpenter, La mosca o Le colline hanno gli occhi). La maggior parte sono film interessanti, pur se lontani per finalità e risultato  (Amityville horror, Non aprite quella porta, Nightmare, Halloween, Venerdì 13, San Valentino di sangue, L'ultima casa a sinistra). Poi ci sono gli ultimi, i reietti, i dimenticabili: anche perché magari scadente è lo stesso titolo di riferimento  (Che la fine abbia inizio ad esempio è il brutto remake dell'inguardabile Non entrate in quella casa).

Ma non c'è fine, al peggio. E allora, dopo gli ultimi, in zona zeta, ecco apparire per breve tempo (essendo poi svaniti nel meritato oblio) indifendibili "ciofeche" come questo The Fog - Nebbia assassina, film di una tale scarsità di idee, di uno sperpero economico e di un infelice abuso di effetti in computer grafica (non solo la nebbia, qui il 70% del film è finzione in CGI) tale da rendere consigliabile a chiunque (anche a chi non conosce il prototipo del 1980) di starne alla larga, per evitare di infangare il ricordo di un capolavoro.

Qui i difetti sono ad accumulo: l'uso costante di un fastidioso background sonoro, ripetuto alla nausea senza variazioni di sorta; una bruttissima colonna sonora; dialoghi minimalisti messi in bocca agli increduli interpreti, cose del tipo: "Sei stato pesato, e sei risultato mancante!"; attori costretti spesso a recitare senza controparte, poi inserita con brutto effetto CGI; totale mancanza di pathos, con esposizione dei fatti di sangue avvenuti sul veliero (molto saggiamente solo suggeriti nell'originale). Anche a voler sorvolare sui patetici effetti speciali -che rendono spesso il film simile ai video animati delle introduzioni di videgiochi per Pc o Playstation- non si può non provare delusione per come la materia principale è stata qui plasmata al solo fine economico: e quello che rende ancora più incredibile il risultato finale è dato dal fatto che l'operazione è stata avallata (meglio: prodotta) dagli stessi autori dell'originale, ovvero Debra Hill e John Carpenter, quest'ultimo Autore di tutto prestigio ma che qui -più che iniettare nelle immagini e nel plot riflessioni politiche- di sinistra avvalla unicamente la mano operativa del regista, in grado di dare corpo a questo spericolato monstrum audio visivo.

È probabile che durante la proiezione in prima visione, molte persone abbiano abbandonato la sala in quanto in più occasioni la delirante produzione offre l'occasione di sospendere la visione. Da un lato è un peccato però che questo indescrivibile The Fog sia stato dimenticato, perchè meritava di diventare un emblema del trash, un raro esempio di brutto, bruttissimo, inguardabile film da cui gli addetti ai lavori possono ben trarre ispirazione per evitare di fare gli stessi errori. 

  

Curiosità 

Resta un enigma come il regista Rupert Wainwright (in derivazione al cinema da lavori per video musicali) sia stato scritturato in seguito (2008) da Mick Garris per lo spin off dei Masters of horror. Dopo il precedente -e altrettanto bruttarello- Stigmate (1999), il cineasta firma infatti pure il mediocre Echi dal passato, dodicesimo episodio della prima stagione di Fear itself. Stando al sito Rotten Tomatoes, nel 2009 The Fog - Nebbia assassina si piazza "benino" (e ci sentiamo di condividere) tra i cento film più brutti del nuovo millennio.

Ma non c'è fine all'incredibile trattamento di favore riservato al remake, che trova pure una eccellente distribuzione home video (Sony Pictures) che lo offre in Dvd nel formato anamorfico 2.35:1 e con potente traccia dolby 5.1. Tanto per capire quanto il Mondo giri contromano aggiungiamo che il vano extra (ci piacerebbe sapere chi lo ha visionato) è copioso ed oltre al backstage e uno speciale sugli effetti (per nulla) speciali, offre anche un audiocommento del regista per tutta la durata del film. Insomma se qualcuno volesse suicidarsi, ecco un metodo alternativo! La durata di questa edizione arriva al lunghissimo traguardo di 1h39m03s.

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