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Viaggio alla Mecca

Regia di Ismaël Ferroukhi vedi scheda film

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La recensione su Viaggio alla Mecca

di FilmTv Rivista
8 stelle

Il grande viaggio del titolo originale è quello che ogni musulmano nella vita deve compiere. Quello alla Mecca, sede della religiosità araba, tempio della fede, meta verso la quale si rivolgono le preghiere di un vecchio padre arabo, Mustapha, emigrato a Marsiglia anni orsono, e oggi deciso, prima che sia troppo tardi, a ricongiungersi con il suo Dio. Chiede, senza possibilità di rifiuto, al figlio adolescente Réda di accompagnarlo. Insieme, con una macchina riarrangiata alla bell’e meglio, attraversano l’Italia, l’ex Jugoslavia, la Bulgaria, la Turchia e infine approdano in Arabia Saudita. In macchina, e non in aereo, non per un motivo economico, ma filosofico: per riavvicinarsi a Dio, ci vuole tempo, dedizione, preparazione agli imprevisti della strada. Il film di Ismaël Ferroukhi, premio Luigi De Laurentiis come opera prima a Venezia nel 2004, ha la struttura semplice e classica del road movie intergenerazionale e due interpreti fuori dal comune, Nicolas Cazale e Mohamed Majd. La schematicità dell’impianto e l’esemplarità del soggetto non compromettono il risultato, impreziosito da un finale misterioso e per una volta non conciliante, supportato da reali panoramiche sulle migliaia di fedeli in preghiera. La sceneggiatura di Ferroukhi esalta attraverso i silenzi le differenze tra i due viaggiatori, lasciando allo spettatore lo spazio e il modo di riflettere. Non è poco.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 20 del 2006

Autore: Raffaella Giancristofaro

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