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Il grande sonno

Regia di Howard Hawks vedi scheda film

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JoeHallenbeck28

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La recensione su Il grande sonno

di JoeHallenbeck28
10 stelle

Capolavoro assoluto, che va persino oltre l'essere un'icona del genere: attori eccitanti, regia chirurgica, ritmo coinvolgente, atmosfere torbide e sognanti, colonna sonora perfetta, e trama tanto reale quanto onirica. Chi ama il cinema deve vederlo. Che spettacolo!

L'ho già detto che è uno spettacolo? E' che c'è ben poco da aggiungere quando si parla di capolavori di questa levatura: funziona tutto. E a funzionare soprattutto è il fattore più complesso, ovvero il senso assoluto del film.
La pellicola non si propone come un semplice noir, ma quasi come il film dei film noir,  cioè una vera e propria rappresentazione estetica del genere. All'interno vi troviamo infatti tutte le componenti, ogni caratteristica, ed ogni atteggiamento noir. Tutto è evidenziato ed amplificato (ma sempre con raffinatezza):
-il protagonista (un Bogie pazzesco) investigatore privato, con i modi da duro, il sarcasmo tagliente, sigaretta in bocca, whisky facile, e un'attenzione sempre romantica per il gentil sesso (vogliamo parlare delle scene con la libraia o la tassista? ne vogliamo parlare? da sole valgono il prezzo del biglietto, anzi, anche due tre);
-la femme fatale (Bacall meravigliosa), bellissima, ambigua, sveglia anche troppo, e una faccia tosta che però non riesce a non trasudare costantemente dolcezza e sensualità;
-personaggi di contorno loschi, sempre nella penombra e con la pistola in mano; furbi, pronti con freddezza e divertimento a battagliare verbalmente il protagonista, a giocare col fuoco, e se necessario, a far fuori chiunque sia immischiato o sappia troppe cose;
-ambientazioni e atmosfere da manuale: torbide, crepuscolari, notturne, piovose, compatte; per lo spettatore è un attimo sentirsi come da sempre parte di quel mondo soffuso e nebbioso, di giochi pericolosi, di inganni, e morti ammazzati;
-regia di Hawks perfetta, chirurgica, asciutta, non si fa mai notare; ritmo incredibile; battute memorabili a raffica; e nonostante il film esasperi al massimo tutte le componenti noir, riesce a  non perdere mai la sua realtà; genio;
-la trama è un vero e proprio labirinto di schemi, inganni, domande senza risposte, nuovi morti, nuove tessere del puzzle mancanti, una carrellata continua di nomi che sbucano dal nulla; non tutte le informazioni vengono fornite allo spettatore, non sempre vediamo ciò che il protagonista vede e sa (una sola volta il film, nel suo ritmo incessante, si prende il tempo di spiegare, e molto rapidamente, la prima serie di intuizioni e collegamenti dell'investigatore). Questo non significa che la trama abbia davvero delle falle, o che sia un insieme casuale di scene: se si vuole, con penna e taccuino in mano, e con il tasto pause del telecomando, si può tirare giù perlomeno lo scheletro degli eventi; ma non è così importante. L'obiettivo della pellicola, infatti, non è quello di raccontarci una storia noir , ma è come detto quello di dar vita all'anima del noir, di lanciare lo spettatore nell'essenza di questo genere, diventando esso stesso un complicato enigma, un mosaico di collegamenti, di personaggi, di soldi, di sangue, di nebbia, fumo, e seduzione: praticamente un circolo vizioso da cui è impossibile uscire..
Beh, tranne che con il cuore della Bacall e di Bogart, ovviamente!

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