Regia di Spike Lee vedi scheda film
L’ultima fatica di Spike Lee è un appassionante poliziesco imbottito d’azione e di suspense. Il film inizia con un primo piano di Clive Owen, che annuncia una rapina fatta a regola d’arte. Poi l’azione entra subito nel vivo: 4 malviventi, tra cui lo stesso Owen, entrano in un’importante banca di New York e con metodologia atipica ma inflessibile mettono in scacco l’intero personale e la clientela in quel momento presente nella suddetta banca. Il piano è inusuale ma geniale: confondersi con la clientela, in modo da rendere impossibile, una volta finito tutto, l’individuazione di vittime e carnefici. Intanto, la politica e l’alta finanza newyorchese si colludono con la rapina, secondo traiettorie anche qui non proprio convenzionali. Sul caso, indaga il detective Frazier, mentre da lontano segue lo svolgersi dei fatti un’algida Jodie Foster, nei panni di una risolutrice di problemi, che lavora per conto del presidente della banca (Christopher Plummer). Le vicende s’intrecciano finché il finale, a sorpresa, mette tutti d’accordo: non ci saranno vincitori né vinti. L’unico a raggiungere il suo scopo sarà Spike Lee, che anche in un film su di una rapina riesce a reiterare il suo disagio sulla tragedia dell’11 Settembre, attraverso tanti piccoli, perforanti, dettagli sul costume dei cittadini a stelle e strisce.
Il film si beve tutto d’un fiato. La storia è intricata, ma la scorrevolezza è totale. Bravi tutti gli attori. Poco sfruttato il talento di Willem Defoe, nel ruolo di un anonimo capitano di polizia. Molto gradito il modo in cui si congedano vicendevolmente il capo della polizia e quello dei malviventi. Consigliato.
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