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Il grande Paese

Regia di William Wyler vedi scheda film

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La recensione su Il grande Paese

di barabbovich
7 stelle

Da sempre la famiglia Hannassey odia quella del maggiore Terrill, che ricambia con altrettanta determinazione, soprattutto per via degli approvvigionamenti d'acqua per il bestiame. Quando un uomo perbene e istruito (Peck), civilizzato tra selvaggi, nient'affatto incline alla violenza, ma che fa della saggezza, della capacità di parola e della pacatezza i suoi punti di forza, vorrebbe dirimere la contesa tra i due acquistando quella terra, la faida tra le due famiglie troverà una nuova ricomposizione e sarà di insegnamento per tutti.
Tratto dal romanzo di Donald Hamilton (in seguito noto come autore di spy stories), il film di William Wyler è l'ennesima conferma delle doti di grande narratore del regista di origine tedesca. Oltremodo lungo (quasi tre ore) e con scene portate all'estremo - come quella del combattimento a mani nude tra Gregory Peck e Charlton Heston, girata in campo lungo e seguita dal celebre commento "E adesso cosa abbiamo dimostrato?" - Il grande paese è un film di chiare ambizioni pacifiste, che riesce a tenere sempre alto il livello di tensione, intrecciando revenge movie, melodramma a tinte rosa e temi sociali. Accademico in certi passaggi, spettacolare in altri, è un western epico nei paesaggi ma antieroico nei contenuti. Notevole la colonna sonora di Jerome Moross, potente e cupa la rappresentazione del clan rivale, con Burl Ives (Oscar come miglior non protagonista) a incarnare una figura quasi mitica, tra l'orco fiabesco e il Saturno crudele.

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