Regia di William Wyler vedi scheda film
Da sempre la famiglia Hannassey odia quella del maggiore Terrill, che ricambia con altrettanta determinazione, soprattutto per via degli approvvigionamenti d'acqua per il bestiame. Quando un uomo perbene e istruito (Peck), civilizzato tra selvaggi, nient'affatto incline alla violenza, ma che fa della saggezza, della capacità di parola e della pacatezza i suoi punti di forza, vorrebbe dirimere la contesa tra i due acquistando quella terra, la faida tra le due famiglie troverà una nuova ricomposizione e sarà di insegnamento per tutti.
Tratto dal romanzo di Donald Hamilton (in seguito noto come autore di spy stories), il film di William Wyler è l'ennesima conferma delle doti di grande narratore del regista di origine tedesca. Oltremodo lungo (quasi tre ore) e con scene portate all'estremo - come quella del combattimento a mani nude tra Gregory Peck e Charlton Heston, girata in campo lungo e seguita dal celebre commento "E adesso cosa abbiamo dimostrato?" - Il grande paese è un film di chiare ambizioni pacifiste, che riesce a tenere sempre alto il livello di tensione, intrecciando revenge movie, melodramma a tinte rosa e temi sociali. Accademico in certi passaggi, spettacolare in altri, è un western epico nei paesaggi ma antieroico nei contenuti. Notevole la colonna sonora di Jerome Moross, potente e cupa la rappresentazione del clan rivale, con Burl Ives (Oscar come miglior non protagonista) a incarnare una figura quasi mitica, tra l'orco fiabesco e il Saturno crudele.
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