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Amarcord

Regia di Federico Fellini vedi scheda film

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La recensione su Amarcord

di steno79
10 stelle

Uno dei film più famosi di Fellini, va annoverato fra le sue migliori riuscite: collana di episodi girata con stile onirico e visionario con cui il riminese si confronta con la provincia romagnola dei suoi anni giovanili. Funziona sia come critica sociale del regime fascista (visto in una luce sinistra, nonostante che molti dei protagonisti siano ardenti sostenitori del Duce) che come fantasticheria surreale su un mondo ormai scomparso: lo sguardo del regista non cede al ricatto della nostalgia, è molto severo e perfino crudele nella rappresentazione, anche se la poesia di molti brani finisce per imporsi comunque. Pur essendo costruito in maniera rapsodica, con una certa impressione di frammentarietà (e anche un'insistenza a tratti eccessiva su un grottesco riguardante la sfera sessuale e fisiologica, come nelle sequenze ambientate a scuola), si rivela insolitamente omogeneo nello stile e nelle caratterizzazioni, con diverse sequenze memorabili fra cui mi limito a citare il passaggio del transatlantico Rex, la gita in campagna con lo zio matto e il matrimonio finale di Gradisca. Il titolo è passato in proverbio, e la colonna sonora di Nino Rota è entrata nella memoria collettiva degli spettatori di tutto il mondo. Cast uniformemente eccellente con menzione d'onore alla straordinaria Magalì Noel come Gradisca, ma anche Pupella Maggio come madre romagnola e Ciccio Ingrassia nei panni dello zio matto sono delle invenzioni memorabili. Secondo Grazzini con questo film Fellini ha detto sugli anni del fascismo "di più e meglio di tanti storici di professione": condivido pienamente.  

voto 10/10

 

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