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Il Caimano

Regia di Nanni Moretti vedi scheda film

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La recensione su Il Caimano

di steno79
7 stelle

Nanni Moretti col Caimano affrontò quello che avrebbe dovuto essere il suo film più politico, ma il risultato fu una pellicola che mischiava diversi temi e situazioni risultando un po' disomogenea. È un film che rivisto oggi mantiene un interesse tutt'altro che superficiale, ma a causa di questa sua natura divagante rischia di finire tra le opere minori del regista, ed è un peccato. Detto in parole povere: l'attacco a Berlusconi e alle macerie lasciate dalla sua politica e dalle sue televisioni c'è, ma resta subordinato alla storia familiare del produttore che occupa troppo spazio insieme alla sua crisi professionale e relazionale, e le scene in cui si visualizza la vicenda del Caimano finiscono per risultare accessorie, insieme al finale piuttosto allarmante e pessimista che anticipava la realtà degli anni a venire. È un film sul cinema, sulla famiglia in crisi e sull'Italia allo sfascio, ma si ha l'impressione che Moretti si sia un po' perduto in un progetto forse troppo ambizioso, dove la denuncia civile del cinema sociale degli anni Sessanta si vorrebbe sposare con istanze tipiche dell'universo di Moretti, ma l'amalgama non riesce perfettamente. Anche a livello di osservazione sociologica non tutto funziona, qualche concessione ai toni di commedia leggera dove bisognava restare più lucidi, ad esempio nella scena in cui Silvio Orlando reagisce esasperato di fronte alla scoperta della coppia lesbica di Jasmine Trinca e Cecilia Dazzi, che forse si poteva evitare. Ci sono però altrettante intuizioni felici e notazioni veritiere sull'impasse del cinema di genere in Italia e le scene tra Orlando, la Buy e i bambini hanno tutte una naturalezza invidiabile, con uno dei momenti più belli nella scena in cui i due ex-coniugi si incrociano in macchina col sottofondo di "Can't take my eyes off you" da "The blower's daughter" di Damien Rice. Buone le prestazioni di Silvio Orlando e di Margherita Buy: quest'ultima ha una scena al telefono in lacrime da applausi, ma farà ancora meglio in "Mia madre" qualche anno dopo; Orlando è tenuto abbastanza a freno e solo in pochi momenti tende ad eccedere in istrionismo, ma riesce a conferire un calore al suo Bruno che lo rende oltremodo un personaggio simpatico. Nel reparto tecnico da segnalare la colonna sonora di Franco Piersanti. Per me un film riuscito forse a metà che avrebbe dovuto affondare di più la lama sul versante politico e non accontentarsi di una generica denuncia, ma per il resto è un film che si raccomanda per l'eleganza del linguaggio e la buona resa del cast fra cui si annoverano molte partecipazioni di registi celebri.

Voto 7/10

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