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La grande fuga

Regia di John Sturges vedi scheda film

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La recensione su La grande fuga

di maso
10 stelle

Grandissimo film di evasione e studio di caratteri firmato da John Sturges e musicato da Elmer Bernstein.

La base della sceneggiatura è un fatto realmente accaduto durante la seconda guerra mondiale: un gruppo di prigionieri in un campo di concentramento tedesco nella baviera unisce le proprie forze per scavare ben tre tunnel sotterranei, da notare come ognuno sia impiegato secondo le proprie peculiarità e così gli interpreti possono dare sfoggio del proprio istrionismo, ad esempio il cervellone delle operazioni è big X affidato a Richard Attenborough ostinato e caparbio nel voler fare evadere 250 prigionieri, lo affiancano uno stuolo di personaggi indimenticabili.

Steve McQueen capriccioso come non mai rischiò di essere licenziato in più di una occasione per le sue intemperanze, ma il capiatano Virgil Hilts è un personaggio troppo carismatico per i suoi fans e non: ribattezzato "Il re della cella" ha delle battute che colpiscono e la sua fuga solitaria a cavallo di una moto rubata ad un gendarme tedesco è da antologia, il montaggio lo porta ad essere inseguito ed inseguitore ben mascherato da soldato tedesco, per anni poi si è lasciato credere che il balzo sopra il filo spinato lo avesse fatto lui stesso mentre fu la sua controfigura a far tenere il fiato sospeso all'intera troupe, Steve comunque scorrazzò a tutta birra per il sud della Germania durante la lavorazione collezionando molte multe; chi non gli è da meno è sicuramente Jimmy Garner nel ruolo del maggiore Hendley lo scassinatore con il suo maglione di lana a collo alto che instaura un rapporto di complicità e amicizia con Donald Pleasence il falsario e rigira come un calzino il soldato semplice Werner, grandioso anche Chuck Bronson "Denny the tunnel king" scavatore che soffre di claustrofobia e combatte con se stesso ogni qual volta entra in azione.

La durata di tre ore alterna situazioni altamente drammatiche ad altre spruzzate di buon umore favorite da un copione puntuale e mai ridondante, i primi due terzi sono tutti dedicati alle fughe improvvisate e l'organizzazione del gran finale in cui i fuggiaschi hanno in mano il proprio destino e devono evitare di essere ricatturati.

 

 

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