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Syriana

Regia di Stephen Gaghan vedi scheda film

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Enrique

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La recensione su Syriana

di Enrique
8 stelle

Cinque storie umane, apparentemente molto distanti fra loro, seguendo il loro corso “naturale” (che parola disumana troppo spesso!) finiranno per convergere verso un destino comune: un unico, grande progetto; di benessere globale, ma di disperazione individuale.
Il format vincente di Traffic (lo sceneggiatore/regista non cambia) viene, infatti, stavolta, replicato su scala planetaria. Perché se le decisioni importanti che decidono le sorti di una compagnia petrolifera, di uno studio legale, di un emirato qualsiasi vengono prese da pochi, all’oscuro di tutti, beh, quei tutti sono coloro che, però, nel bene o nel male, ne pagheranno le conseguenze.

Se il prezzo del greggio (e quindi della benzina) rimane non basso, ma controllabile, altrettanto sarà possibile fare del consenso popolare. E se dalle buone relazioni commerciali dei propri regnanti sultani con i capitalisti yankee si otterranno gli spiccioli per la costruzione di un ospedale e qualche altro contentino (come promesso, nel film, dallo spregiudicato successore dell’emiro), chi potrà mai mettere in discussione lo status quo?

Certo c’è sempre il rischio che la dilagante disoccupazione provochi disagio sociale, diffusa ignoranza, ergo cieco indottrinamento e, per finire, sacrificio estremo (con gravissimo danno per una nave cargo, in questo caso, o per un bersaglio brulicante di vita, come più spesso nella realtà), ma cosa si potrebbe sperare di meglio per tenere alta l’instabilità politica nel territorio prescelto per la “mungitura” e, quindi, per tenere alti i prezzi delle materie e prime e, conseguentemente, far guadagnare “altri” americani, poco influenti alle urne, ma decisamente di più nelle stanze del potere?

E’ il mondo stesso ad essere tremendamente complicato, non c’è nulla da fare. Se la sceneggiatura e la messinscena sono state in grado di replicare tale complessità - senza far perdere di vista la sottostante visione di fondo - tanto di cappello. Essere specchio e, al tempi stesso, manuale d’istruzioni della realtà contemporanea è un lusso che possono vantare pochi film. Syriana compreso.

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