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L'equipaggio

Regia di Aleksandr Mitta vedi scheda film

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La recensione su L'equipaggio

di Baliverna
6 stelle

Degli scampati ad un terremoto con incendi e altre catastrofi, scappano su un aereo dell'Aeroflot e iniziano un difficile e precario volo di rientro a Mosca.

Anche in Unione Sovietica arrivò la moda del cinema aero-catastrofico, addirittura con esemlari come questo dove più catastrofi convivono nella stessa pellicola. Qui tuttavia siamo in presenza di due film in uno: la prima parte tutta dedicata ai personaggi e ai loro problemi specie familiari e sentimentali, e la seconda dedicata al cataclisma e alla fuga in aereo. Sono due parti molto diverse tra loro, anche nella riuscita. Non ho dubbi, infatti, che la migliore sia la prima, dove vediamo una buona analisi della vita privata dell'equipaggio dell'aereo. Chi ha problemi con la moglie, chi ne ha perché ha troppe donne, chi ha la famiglia sfasciata a causa dell'amante, chi è troppo assente da casa e ha problemi di comunicazione con moglie e figlia. Un'altra situazione, poi, è la più tipica del mondo dell'aviazione civile: il comandante che ha una relazione con una hostess. Tuttavia è ben narrata e interpretata. I dialoghi e la caratterizzazione dei personaggi sono buoni, e vengono sbozzati alcuni momenti non male, dove i personaggi vengono ritratti nella loro verità umana.
Poi si cambia marcia completamente: incendio, frana, allagamento, panico, volo precario verso la salvezza. Qui secondo me le incertezze del film sono molte: da un montaggio sbagliato che non spiega bene certi snodi (come la genesi del cataclisma), a scene d'azione palesemente incerte e confuse.
Di nuovo, non male ho trovato i numerosi spaccati di vita quotidiana e i vari scorci di grandi e piccole città della Russia del tempo sovietico.
Che dire, alla fine ci siamo appassionati ai personaggi, lo spettacolo c'è stato e ci si alza abbastanza soddisfatti. Tuttavia è evidente come l'intera operazione sia stata diretta troppo dall'altro, con grandi mezzi, e dando sediola e megafono ad un regista con vocazione intimista e non di azione. Infine, non mi stupisce per niente la presenza di due sceneggiatori.

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