Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film
Quando la ricerca d’immagini diventa un irrinunciabile bisogno; del resto, passione fa giustamente rima con ossessione. Così viene al mondo e cresce un cineasta, proprio come un bimbo: la scoperta del nuovo, i primi passi, infine la maturità. Il cineamatore permette a Kieslowski di sfogarsi su più fronti: da un lato celebrando con saggezza il proprio mestiere, più un amante che un amato vista la facilità con cui provoca incomprensioni ed è capace di rovinare la vita privata; dall’altro puntando il dito contro regimi, ostacoli alla libertà e censure di qualunque genere, usando sempe il Cinema come ariete per far breccia. Un’opera esemplare per molteplicità di contenuti e loro eccelsa esemplificazione, doppiamente lodevole visti epoca e nazione in cui venne realizzata. Eccellente prova di Jerzy Stuhr, che rivedremo un decennio dopo nel gran finale del Decalogo.
trabocca di critiche subliminali, affronta il problema dell'essere cineasti e artisti con orgogliosa convinzione. Magnifica.
tecnicamente non ancora a livelli altissimi, cosa che si nota solamente col senno di poi. Ha già individuato la sua strada. Buona prova.
ottimo
più che buona
non male
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