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Giù la testa

Regia di Sergio Leone vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Giù la testa

di DeathCross
10 stelle

Versione "allungata", con "postilla", delle riflessioni da me proposte nell'omaggio a Leone.

 

Leone è sempre più intenzionato a mettere in scena "The Hoods" ma, pur essendo entrato in buoni rapporto con lo stesso scrittore, si trova di fronte a vari impedimenti: in particolare, i diritti sono in mano a Dan Curtis, il quale però è intenzionato a dirigere lui stesso la trasposizione. Leone cerca dunque altri soggetti per colmare l'attesa, rifiutando però parecchie proposte (tra cui "The Godfather"), e intanto decide di produrre Film altrui. Da questa scelta nasce, quasi per caso, proprio "Giù la Testa", secondo Capitolo della Trilogia del Tempo: pensato inizialmente per essere diretto da Peckinpah (e certe Tematiche sono affini con la Poetica del Regista statunitense), i Protagonisti Coburn e Steiger insisteranno per essere diretti dall'Autore romano che alla fine cedette.
Per anni questo Film è stato al secondo posto nel mio ideale "podio Leoniano", ma riflettendoci ora, oltre a mettere pesantemente in discussione la necessità di una qualsiasi classifica (concetto in cui già all'epoca non credevo fermamente), forse dovrei convenire con chi ritiene "Giù la Testa" un Lavoro minore, seppure in modo molto relativo, nella Filmografia del Regista: molto più verboso rispetto agli altri suoi Lavori, con un messaggio politico assai esplicito (citazione iniziale di Mao, apparizione di un Libro di Bakunin, ambientazione durante la Rivoluzione messicana di Zapata e Villa e così via) e con una delle lavorazioni più difficili e faticose mai affrontate dal Cineasta, se non la lavorazione più sudata della sua intera carriera. Tutti motivi che potrebbero aver minato eventualmente il risultato finale. Non so se confermare o confutare queste considerazioni (aspetto l'imminente revisione), però posso dire che, nonostante le eventuali debolezze e la relativa "casualità" del Progetto, "Giù la Testa" costituisce il Passaggio fondamentale tra i due "C'era una Volta" all'interno della Trilogia. Juan, il Personaggio di Steiger, è, innanzitutto, l'Evoluzione di Tuco/Brutto e Cheyenne (anche qua infatti il doppiatore è Romani), ed ha il compito di esprimere in modo esplicito i motivi della Disillusione (di Leone, ma non solo) nei confronti delle "avanguardie rivoluzionarie": la sua maturazione da bandito "egoista" a "filo-ribelle" è spinta da motivazioni squisitamente Individualiste, e alla fine la scoperta di un entusiasmo quasi "idealistico" si trova a doversi scontrare con l'apparente Insensatezza della Lotta, se non addirittura della Vita in generale. John "Sean" (Coburn, che Leone voleva dirigere da anni), dal canto suo, è un idealista "vero e proprio" alle prese con i Dubbi, e l'incontro con Juan lo porta ad approfondire ulteriormente la messa in discussione delle proprie Convinzioni.
Il Film "introduce" il Tema dell'Amicizia tradita (in cui il Superstite si sente al contempo tradito e traditore), di primaria importanza in "Once Upon a Time in America", e queste Riflessioni sono portate avanti soprattutto dai vari Flashback sul Passato di John, creando così uno stretto legame con il Discorso del Tempo e preparando ulteriormente la Struttura in Parallelo dell'Ultimo Lavoro del Regista.
Anche qui ci sarebbero moltissimi altri discorsi da affrontare, ma per evitare di ingarbugliarmi in discorsi triti e banalizzanti preferisco chiudere qui il discorso.
P.S.: Dopo la recentissima visione, mi sento di affermare questo: probabilmente "Giù la Testa" non rientra tra le Opere obiettivamente più importanti di Leone, però continuo ad essergli assai molto legato affettivamente, per le Riflessioni complesse sull'Idea di Rivoluzione, per l'astio contro ogni autorità, per le straordinarie Musiche di Ennio Morricone (forse la Colonna Sonora di questo Film, e in particolare i Motivi "richiamanti" i due Protagonisti, è quella che più mi sta a cuore nella straordinaria Collaborazione tra il Compositore e il Regista), le Interpretazioni carismatiche dei Protagonisti e quelle intriganti degli altri Personaggi (tra l'altro mi sono reso conto che, oltre a Warbeck nei flashback, troviamo pure Saint-John nei panni del caporale stronzo, portando a 2 il conto degli Attori che poi Fulci piglierà in "L'Aldilà"), e così via.
La Chiusura netta, sul Primo Piano di Steiger, è un'importante svolta nella Poetica Leoniana: solitamente infatti i suoi Film si chiudono con la mdp che si allontana "all'indietro" (e "verso l'alto") mentre il/i Protagonista/i si allontana/no, e invece qui noi ci blocchiamo sullo Sguardo aperto al Dubbio di Juan. Interessante come questo si colleghi all'enigmatico Epilogo di "Once Upon a Time in America", anche se pure lì la modalità di chiusura subirà qualche sensibile mutamento "tecnico".

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