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Gioventù bruciata

Regia di Nicholas Ray vedi scheda film

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La recensione su Gioventù bruciata

di Antisistema
8 stelle

Il giudizio "Eccezionale" dato dalla rivista FilmTv a questo film nelle schede della programmazione dei film settimanali, l'ho trovato francamente eccessivo, seppur comunque mantenga a distanza di oltre 60 anni il meritato status di cult-movie che giustamente si è conquistato. Come tematiche è un film abbastanza alieno al cinema Hollywoodiano dell'epoca, che non cercava di avere troppi riferimenti all'attualità o comunque se erano di ambientazione contemporanea, preferivano rivestire l'opera di una sorta di patina fiabesca o comunque idilliaca, in modo da non calcare troppo la mano sull'aspetto reale. 

Nicholas Ray incensato da numerose penne dei Cahiers du Cinema, come grande regista, è forse un esempio di eccessiva esaltazione da parte della critica Francese a scapito di altri registi americani a lui contemporanei, che vennero da loro sottovalutati e poi con tutto il bene... non me la sentirei di accostarlo a big come Hitchcock o Ford come invece sostenevano tali critici, ed il tempo ha in effetti dato la giusta dimensione a tale registanella storia del cinema. 

 

James Dean

Gioventù bruciata (1955): James Dean

 

I temi sono interessanti ed un certo senso anticipano anche certi aspetti della New Hollywood, come il ribellismo, la violenza e l'inquietudine giovanile che fatica a trovare un posto nel mondo, per via dei contrasti con le figure autoritarie dei genitori con cui si sentono ben poco in sintonia. Se i genitori hanno conosciuto la sofferenza della crisi del 1929 e la seconda guerra mondiale, la generazione da baby-boom post al 1945, di cui il protagonsita Jim Stark (James Dean) ne è un tipico esponente, dovrebbe avere tutto dalla vita ed invece si ritrova frustrata tra un'esistenza quotidanea fatta di noia e un'insofferenza per via della cappa di moralismo che ne limita gli ardori emotivi. In tutta onestà anche se il regista non prende esplicitamente posizione tra genitori e giovani, il titolo originale "Rebel Without Cause" è abbastanza emlematico nel prendere le distanze dal comportamento dei giovani protagonisti della pellicola, la cui ribellione in effetti per alcuni di loro sembra mancare della ragion d'essere, senza contare il finale dell'opera che nonostante una tragedia alla fine si conclude con un insoddisfacente elogio al conformismo sociale (almeno per me che sono anti-sistema). 

Il film in effetti pecca per dei dialoghi non certo esaltanti, specie nelle accese discussioni cui sono parte Jim Stark e Judy (Natalie Wood), con i propri genitori, che risultano logorroici, datati, troppo spinti all'eccesso sin da subito e inconcludenti (nel senso che non si mettono mai le cose in chiaro, girando troppo a vuoto); un dialoghista più efficiente sarebbe stato di certo d'aiuto. 

 

James Dean

Gioventù bruciata (1955): James Dean

 

La pellicola si segnala per una regia di Ray con delle riprese che rompono un pò con la tradizione classica (riprese dal basso e dall'alto cambiano i punti di vista e danno una maggior ricercatezza all'inquadratura) e una magnifica fotografia espressionista, la quale trova il suo apice nella celebre sequenza del planetario (La La Land profanerà tale luogo con un'insulsa danza tra le stelle), che con un gusto visivo eccezionale mette insieme efficacemente l'utilità narrativa del luogo (una gita scolastica), l'abilità nel comporre l'immagine da parte del regista e una forza espressiva metaforica che sottolinea la solitudine e la perdita dei punti di rifeirmento dell'essere umano nel mondo, cosa in cui si rispecchia il giovane disadattato Plato (Sal Mineo), che subito ne fà un parallelismo con la sua situazione triste di essere solitario e senza nessun legame, tanto che trova in James Dean immediatamente una figura paterna di cui sente la mancanza disperata. 

Per quanto riguarda la recitazione, non vorrei fare un reato di lesa maestà si James Dean, ma seppur risulti in parte nel costruire una figura tormentata ed inquieta, la sua recitazione in taluni momenti scade un pò troppo nel voler cercare la posa da figo e un modo da porsi troppo gangsta yo yo giovanile a tutti i costi (anche quando non è necessario), ma incredibilmente mostra di possedere spiccate doti di intima sensibilità, che gli consentono di legare benissimo la sua partner femminile e con Sal Mineo. 

Su Natalie Wood (nominata non si sà perchè come non protagonista, quando palesemente è la protagonista del film) che cavolo devo dire? Con questa ho completato tutte le sue perfomance nominate agli oscar; è l'attrice più crediible del cast nei panni di una liceale (aveva 17 anni all'epoca del film) e supera i limiti di una sceneggitura che per la prima metà del film, la vuole vedere confinata come mera "ochetta" fidanzata di Buzz, boss del gruppo dei giovani che si scagliano contro Jim Stark; il suo stile recitativo fatto di freschezza e dolcezza emozionale, offre interessanti spunti in chiave psicanalitica (specie per il quanto riguarda il personaggio di Plato che in lei e Jim vi vede una famiglia), quindi respingo fermamente le accuse della critica dell'epoca ostile all'attrice (che scopro in realtà non essere stata molto amata dai critici togati dell'epoca in primis Pauline Kael), che la etichettò in modo dispregiativo come "fidanzatina d'america", evidentemente focalizzandosi solo sui ruoli e non sul modo in cui li metteva in scena; in alcuni film più avanti e comunque data la qualità delle pellicole cui ha preso parte, a-posteriori s'è presa una grande rivincita (e la mia stima).

Concludo dicendo che Gioventù Bruciata è si un grande film, ma anche un'opera soggetta ad un certo invecchiamento in elementi di  certo non di secondaria importanza, forse troppo esaltata dai fanboy di James Dean che morì qualche mese dopo l'uscita del film per diventare un mito immortale. 

 

James Dean, Natalie Wood

Gioventù bruciata (1955): James Dean, Natalie Wood

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