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Gioventù, amore e rabbia

Regia di Tony Richardson vedi scheda film

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La recensione su Gioventù, amore e rabbia

di Antisistema
9 stelle

Siamo noi che dobbiamo fare qualcosa per lo Stato, oppure è esso che deve fare qualcosa per noi? A secondo della propria visione politico-ideologica la risposta è totalmente differente, sta di fatto che se ci si ritrova in un contesto sociale disagiato ed immersi in una situazione familiare senza speranza è facile perdersi per gli elementi più giovani come il nostro Colin Smith (Tom Courtenay), ragazzo sulla ventina di anni, che passa le giornate girovagando in giro per Nottingham insieme al suo amico Mike, tra una sigaretta e l'altra, piccoli reati e in cerca di ragazze. La pellicola Gioventù, amore e rabbia di Tony Richardson (1962), si apre con Colin Smith che corre allenandosi in vista di una maratona che vedrà la sfida tra i ragazzi del riformatorio in cui attualmente è rinchiuso ed i ragazzi di un college privato; la corsa per Colin non ha mai avuto altro significato che sfuggire dagli agenti di polizia in caso di reato, purtroppo proprio per non essere stato abbastanza veloce, è stato acciuffato dagli agenti a seguito di un furto e condannato da un giudice ad un periodi di riformatorio, il quale è gestito da Towers (Michael Redgrave).
Come per il successivo Tom Jones (1963), l'elemento stilistico più interessante  l'uso del montaggio da parte del regista, che lo sfrutta sapientemente nei raccordi per imbastire una narrazione con dei continui flashback tra il presente nel riformatorio ed il passato di Colin che mostra tutte le cause che hanno portato il ragazzo a tale destino. 

Famiglia di 4 figli, Colin è il maggiore, il padre dopo una vita operaio ora ammalatosi in modo irreversibile e vicino alla morte ed il tutto è quindi sulle spalle della madre, la quale fatica ad andare avanti con il suo stipendio e conduce una relazione extraconiugale con un altro uomo con cui Colin è in forte contrasto. Famiglia esponente della working class inglese, una casa fatiscente e un contesto sociale urbano degradato non sono prospettive allettanti ed infatti Colin vaga insieme al suo amico Mike per le vie della città senza alcuna prospettiva nè lavorativa nè personale, campando alla giornata tra un bar e piccoli furti per procurarsi il necessario per fare colpo sulle ragazze. 

 

Tom Courtenay

Gioventù, amore e rabbia (1962): Tom Courtenay

 

Il malessere esistenziale qui trova un chiaro bersaglio nell'autorità; padre malato terminale è impossibilitato ad esercitare il proprio compito, la madre è una donna petulante, facilona e anche assordante, il suo amante è peggio ancora, si fa quindi poca fatica a capire perchè Colin non vuole far altro che evadere da quella casa, ma è un vagare verso l'infinito del nulla, come dimostra la sequenza sulla spiaggia insieme al suo amico e alle due ragazze (anche se troppo una francesata alla Nouvelle Vague, meglio quando il regista e lo sceneggiatore Alan Sillicoe, quest'ultimo già autore di "Sabato Sera, Domenica Mattina", puntano su uno sguardo socio-politico), poichè ogni fuga ha solo un carattere momentaneo ed un ritorno in quella maledetta casa è sempre inevitabile. 

Se il contesto familiare è negativo, sicuramente la società non offre di meglio, i proprietari della fabbrica sono visti con malcelata avversione poichè hanno causato la morte del padre, mentre gli sbirri sono visti come delle rotture di scatole che si rivalgono solo e soltanto verso i più deboli. Richardson fa uso di molte tenciche regitiche della nouvelle vague rielaborandole però in una chiave umoristica; quando la madre sperpera le 500 sterline in oggetti inutili dietro lo sguardo disapprovazione di Colin, il regista non vuole di certo condannarli, ma li vede sotto una lente buffa, come esseri in cui il potere della pubblicità ha introiettato il consumismo sfrenato (non a caso la sequenza ha un montaggio stile pubblicitario); mentre tramite l'uso della tecnica dell'accelerazione, rende sequenze come il furto d'auto in modo buffo in modo da eliminare ogni possibile condanna morale al gesto (umorismo anche caustico che impedisce al film di diventare un pappone colmo di sventure, viste anche le sequenze emotivamente forti di cui è intriso). 

 

Tom Courtenay

Gioventù, amore e rabbia (1962): Tom Courtenay

 

D'altronde c'è una forte spaccatura tra i membri del proletariato urbano come Colin e l'autorità inglese, la quale sogna ancora un ritorno all'ordine mondiale dell'anteguerra tramite il glorioso impero britannico,quando in realtà il seocndo conflitto mondiale ha cosnegnato un paese oramai subordinato agli USA ed in piena decolonizzazione e ricolmo di contraddizioni e malessere sociale; in tutto questo una classe dirigente ancora ancorata alle idee nazionalistiche della grandezza della Gran Bretagna risultano del tutto alienati e scollegati dalla realtà e per questo la figura del politico nazionalista alla TV non può che essere totalmente dissacrata e sbeffeggiata con sonore risate da parte di Colin e Mike, in quanto pompose marionette portatrici di messaggi retorici quanto vuoti; è una scena di sconvolgente attualità perchè anche io alla TV quando sento Berlusconi, Renzi, Zingaretti, Meloni, Di Maio o Salvini ciarlare di programmi, li trovo degli esseri ridicoli per lo più e poco importa se si tratta della solita propaganda inutile anti-migranti di Salvini che nulla risolve dei reali problemi o delle dichiarazioni tipiche di tanta sinistra, che sono talmente ampie e generiche nei loro punti, da essere assimilabili a principi come risolvere la fame del mondo o mai più guerre; in pratica roba astratta e vuota per chi deve campare giornalmente. 

L'autorità la puoi sbeffegiare, però purtroppo esiste e nel riformatorio Colin vedrà tutta la carica repressiva di essa incarnata dal direttore Towers, interpretato da un attore di statura monumentale e classica come Michael Redgrave, il quale vuole reintrodurre questi ragazzi nel contesto sociale con la pretesa di farne degli ottimi cittadini del domani, tramite attività lavorative e anche lo sport, individuando in Colin un eccellente maratoneta su cui puntare per battere i ragazzi del colleggio privato in una competizione sportiva. 

 

Tom Courtenay

Gioventù, amore e rabbia (1962): Tom Courtenay

 

Il problema del direttore sta nel fatto che pensa di essere ancora un'autorità valida per questi ragazzi, quando invece per costoro le figure di sistema sono da tempo delegittimate e ben lontane dall'essere dei punti di riferimento, poichè percepite come lontane dai problemi della gente ("quello fa tre pasti al giorno"), per questo alla fine Colin compirà nel finale una scelta coerente con il suo background e finalmente libera da costrizioni o imposizioni sociali; una scelta che lascia spiazzati tutti e per la quale ci saranno delle conseguenze, ma poco importa, l'importante è che per l'anonimo Colin Smith, finalmente una volta nella vita, nell'eterna lotta di classe tra ricchi e poveri, antisistema e pro-sistema è riuscito ad imporre la propria scelta. 

Il film è un piccolo capolavoro poichè ricco di stilemi tecnici derivanti dalla nouvelle vague che consentono a Richardson una notevole libertà espressiva, tra una narrazione non lineare, raccordi di continuità e sonori, carrellate, soggettive ed accelerazioni, nonchè per avvalersi dell'eccezionale prova interpretativa di Tom Courtenay al suo debutto di attore, portatore in tutto il film di uno sguardo colmo di profonda rabbia e rancore, poichè attanagliato da dubbi esistenziali che trovano però uno sfogo di libertà, durante gli allenamenti in solitudine da corridore, durante i quali a poco a poco nella resistenza innnazi alle avversità del percorso e dello sforzo fisico, metterà insieme il puzzle frammentato della sua vita per maturare una scelta matura consapevole. 
Ribelle, insofferente, rancoroso, ricco di profondità nell'esprimere i suoi sentimenti, Tom Curtenay tratteggia il suo Colin Smith comeun ragazzo qualunque in cui è facile immedesimarsi e sicuramente 10 volte meglio di un James Dean di Gioventù Bruciata, poichè privo di qualsiasi aura divistica e senza manierismi di sofferenza ribelle sfacciatamente esibiti in modo da fare yo-yo sono giovane e dannato.

Flop di pubblico alla sua uscita (Richardson si rifarà l'anno dopo con il monumentale successo mondiale di Tom Jones), oggi Gioventù , amore e rabbia (l'originale titolo era molto più evocativo e centrato "La solitudine del maratoneta"; forse i titolisti italiani cercavano uno stupido parallelismo con il titolo di Gioventù Bruciata) è un capolavoro da riscoprire per la sua forte carica politica ed il suo messaggio sovversivo ed i forti contenuti socio-politici. 

 

Tom Courtenay, Michael Redgrave

Gioventù, amore e rabbia (1962): Tom Courtenay, Michael Redgrave




Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297

 

 

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