Regia di Tony Richardson vedi scheda film
Dopo aver commesso un furto, il ventenne Colin Smith (Redgrave) - cresciuto in una famiglia problematica - finisce in riformatorio. Qui il direttore, che ha una vera fissazione con lo sport, vede in lui un maratoneta dalle grandi potenzialità. Sicché, nel giorno in cui l'istituto penitenziario organizza una gara di fondo tra i ragazzi del riformatorio e quelli di un college esclusivo, Colin, a un passo dal traguardo e con un enorme vantaggio, si ferma.
Tratto da un racconto di Alam Sillitoe, The Loneliness of the Long Distance Runner (inefficace e storpiata la traduzione italiana) gioca tutto sulla grezza metafora finale, un manifesto rifiuto dei privilegi che possono venire tanto da un certo paternalismo bonario che dalle proprie gambe per cavarsela meglio degli altri. Metafora chiarissima che sottoscrive una weltanschauung rivoluzionaria che tuttavia fatica a trovare il giusto equilibrio narrativo. L'intero film, in bilico tra dramma e commedia, sembra infatti progettato per tenere in piedi la scena finale e i continui flashback non aiutano certo la fluidità del racconto.
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