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L'ora del lupo

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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La recensione su L'ora del lupo

di Baliverna
6 stelle

E' un film particolare, tra realtà, sogno e immaginazione, dove i diversi piani non sempre si distinguono bene. Ha un tono interiorizzato e ovattato; viene data poca importanza all'ambiente e agli altri personaggi, e molta ai complessi rapporti tra la coppia di protagonisti. In particolare, il film mostra la figura di questo bizzarro pittore (che vive sul filo del rasoio della pazzia) vista con gli occhi troppo partecipi e angosciati della moglie. Come spesso in questi casi, ella tenta di pentrare e di capire il misterioso e contradditorio mondo interiore del marito. Cerca un contatto con lui, desidera che la renda partecipe dei suoi problemi e dei suoi pensieri, vuole sentirsi da lui amata e considerata importante per la sua vita. Lui in qualche modo la ama, ma continua a vivere nel suo mondo fatto di incubi e allucinazioni, dove lei finisce per essere irrimediabilmente estranea e forse di disturbo. Pertanto si strugge e si consuma nel tentativo di "raggiungere" il marito, sempre così sfuggente e introverso...
Questa più o meno la situazione narrativa, perché di narrazione vera e propria non si può parlare.
Bergman cerca di costruire il mondo allucinato e confuso di un artista sull'orlo della pazzia, e si muove sulla strada impervia del sogno e dell'immaginazione, senza secondo me riuscire a farlo in modo veramente efficace. Spesso sono rimasto perplesso sul significato di certe visioni o sogni. Forse sono io che non sono riuscito a mettermi sulla giusta lunghezza d'onda per cogliere e penetrare lo spirito del film. Tuttavia preferisco molto il Bergman di film come "Il posto delle fragole" (qui i sogni li trovo molto ben fatti) e "Il settimo sigillo".
Una delle visioni del film, però, mi è piaciuta, e credo di averla capita: quella cioè dove il protagonista uccide quello strano ragazzino così invadente e molesto. Che sia la sua coscienza, di cui non vuole più sentire i rimproveri?
Mi è piaciuto anche il discorso sull'ora del lupo, quella cioè più profonda della notte, dove nulla si muove e tutto tace, e dove forse si riesce a penetrare la verità delle cose.

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