Regia di Ken Russell vedi scheda film
Il tema della pellicola non è a mio parere che i diavoli non esistono. Solfa razionalista che spero almeno Ken Russell eviti di rifilarci. Il tema è proprio contrario: i diavoli esistono! E dove sono? Ce li troviamo innanzi! Gli inquisitori in cappuccio stile Ku Klux Klan, i folli e violenti padri esorcisti, gli uomini di potere che calpestano e hanno come unico scopo quello di calpestar ancora di più, i sovrani corrotti e volgari, le monache deliranti, represse, di una crudeltà pronta a esplodere, la folla amorfa, mediocre, divoratrice. E chi fa le spese di quest'orrore? Un innocente che tanto innocente non è, ma almeno saggio e magnanimo, i pochi che han tentato di difenderlo, costretti a ritrattare e accusarlo a loro volta, il prete che ripeterà "abbiamo bruciato un innocente", finendo rinchiuso in manicomio, e infine l'intera città, l'intera umanità sopraffatta da se stessa. Se questo non è l'inferno! Farneticazioni? Parlatene con Ken Russell, che dal 1971 non si stanca di ripetere che questa fu una storia vera, riportata con ancora ulteriore eppur verosimile crudezza e atrocità da Aldous Huxley nel suo libro "The devils of Loudon". L'umanità arriva a tanto? Certo! La violenza sotterranea che tutto ammanta, fatta di sguardi che uccidono, può arrivare alle peggiori violenze corporali: la sostanza è la stessa. Come dice l'avido agente di giustizia all'imputato torturato, "l'inferno non avrà sorprese per voi". Perchè mai il mondo reale dovrebbe essere più edulcorato di un'eventuale proiezione supersensibile? A guardare dentro di noi, dentro le cose, nell'invisibile che ci circonda, l'uomo può elevarsi o abbassarsi più di quanto la scorza raziociniante non gli voglia far credere (per comodità?).
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