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Black Dahlia

Regia di Brian De Palma vedi scheda film

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La recensione su Black Dahlia

di BobtheHeat
4 stelle

Atteso spasmodicamente, forte di una campagna di promozione imponente "Black Dahlia" e' un film che (purtroppo) ha molti punti in comune con l'ultimo Scorsese, quello di " The Aviator" per intenderci.(E
speriamo non anche con quello di Departed...). E' un noir patinato, molto curato sotto il punto di vista della ricostruzione degli ambienti (non a caso le scenografie sono sempre di quello straordinario "artigiano" chiamato Dante Ferretti) e dei costumi. Ha una direzione della fotografia che vira all'ocra, senza dubbio stupenda, merito di quel mostro di bravura che rispondeal nome di Vilmos Zsigmond. Ma come " The Aviator" e' anche un film stucchevole, troppo cerebrale e troppo poco viscerale, freddo, girato con professionalita' ma purtroppo non con la dovuta maestria. Un film soprattutto molto poco personale, tanto e' privo o quasi (a parte un incantevole dolly capace di illustrare contemporaneamente due cruciali sequenze) di quei guizzi, di quelle immagini emozionanti e di quei virtuosismi tipici dello stile del regista.(Tanto per essere chiari, dove sono i mirabili piani sequenza "alla De Palma"?). Alla non ruscita di "Black Dahlia"concorre poi un'adattamento del romanzo di James Ellroy poco convincente, incapace di sfruttare al meglio gli intrighi e le personalita' multiple di molti dei suoi protagonisti. La sceneggiatura e' farriginosa e molto faticosa da seguire, qualitativamente al di sotto di quella di "L.A. Confidential", film (sempre tratto da Ellroy) per altro gia' osannato al di la' dei suoi meriti dalla critica. Quest'ultimo pero' traeva indubbiamente una gran forza dalla prova del suo notevole cast. Qui invece, mi dispiace dirlo, ma le cose non vanno altrettanto bene. Sicuramente, e la presentazione alla prima al Festival di Venezia ne e' la riprova, si e' puntato troppo ed erroneamente sul richiamo mediatico della bizzosa Scarlett Johansson, che splendente in film contemporanei come "Lost in Translation" e "Match Point" , appare inadatta a calarsi nelle atmosfere anni '40 e priva o quasi di vero fascino. I suoi costumi (con quei golfini che rimandano chiaramente alla "femme fatale" Lana Turner) e il suo make-up, finiscono anzi per penalizzarla. E anche di molto. Hartnett, troppo giovane, e' anche lui fuori parte, mentre Eckhart funziona solo all'inizio. Molto meglio la dark leady bisex interpretata con grinta da Hilary Swank. Soprendente e ipnotica e'invece Mia Kirshner nel ruolo della fragile e sfortunata vittima. I momenti che la ritraggono (quelli del provino, in un abbagliante bianco nero) sono i piu' riusciti del film. "Black Dahlia" e' in conclusione un film deludente e assai noioso, l'ennesima occasione mancata e sprecata in questi ultimi dieci anni dal mio amatissimo De Palma.
Poteva essere uno dei film dell'anno, Doveva esserlo. Ma sinceramente e onestamente non lo e'. A meno che qualcuno non sia un fan cosi' sfegatato (e poco obiettivo) quanto Fittante. Per lui anche "Black Dahlia" e' da 10. Come gia' prima "Femme Fatale". Sempre e solo 10. Ma allora al fenomenale e palpitante "Carlito's way" (quello si era un capolavoro ) cosa diamo?

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