Regia di Darren Lynn Bousman vedi scheda film
Sicuramente è un bel film da vedere, pieno di idee inquietanti. Ma l'elemento davvero più piacevole è la presenza costante di Tobin Bell, ovvero John Kramer alias Jigsaw alias l'Enigmista. Il caratterista di razza, che nel primo appariva solo sul finale in una clamorosa idea degli sceneggiatori da rimanere antologica, e che in "Saw II" diventa il propulsore per l'azione e continua a giocare con i suoi malcapitati come un gatto con il topo, anche se il suo sadismo supera di gran lunga quello del proverbiale felino. Castrato nei momenti più agghiaccianti, "Saw II" è comunque un bel thriller che s'aggancia all'horror solo per certe truculenze. Perchè la forma cinematografica che il regista usa per confezionarci il film strizza l'occhio alle mode giovani di fare cinema, al videoclip pieno di accelerazioni e soprattutto quel finale che è in effetti un lungo trailer accativante, è interessante come idea sia visiva e narrativa. Purtroppo, i chiari rimandi argentiani, sono solo un gioco cinefilo dello sceneggiatore e attore solo del primo capitolo, e già allora erano solo delle figure appiccicate allo sfondo del Jigsaw. Nulla di più. Certo, il confronto con i propri spettri è inquietante se va affrontato a certe condizioni, in cui il peggio di noi stessi può venir fuori all'improvviso. Ma tolte certe idee pseudo-geniali e la presenza di Tobin Bell, il film si vede una volta e poi lo si lascia lì. Infatti, l'unica premessa piacevole per il terzo capitolo della serie è la presenza appunto di Tobin Bell, che in "Saw II" sembrerebbe essere morto...
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