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Saw II. La soluzione dell'enigma

Regia di Darren Lynn Bousman vedi scheda film

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La recensione su Saw II. La soluzione dell'enigma

di munnyedwards
6 stelle

 

L’horror è il regno della serialità e questo è un dato di fatto, non si contano le saghe che nel corso degli anni hanno sfruttato il successo di un singolo e magari fortunato film, peccato che molto spesso i sequel non risultino quasi mai all’altezza dell’opera primaria e che lo sviluppo sequenziale alla lunga comporti un appiattimento totale dell’idea originaria e una stanca ripetizione narrativa.  

Nel 2004 James Wan (regista oggi molto quotato) e Leigh Whannell crearono il fenomeno Saw, film prodotto con due soldi che al box office ebbe un grande riscontro, un successo talmente importante che fu impossibile non accontentare i tanti appassionati mettendo subito in cantiere un sequel, del resto la prospettiva di fare di nuovo centro al botteghino non poteva che ingolosire tutti.

A me il primo film non convinse (qui il commento), pur riconoscendogli dei meriti lo trovai molto debole dal punto di vista narrativo e di messa in scena, a suo favore aveva però un bel twist finale e un personaggio sufficentemente carismatico, tanto è bastato per farmi recuperare questo secondo capitolo, un recupero fatto con aspettative molto basse e con la speranza di trovarmi di fronte qualcosa di perlomeno potabile.

Diciamo subito che questo Saw II - La soluzione dell’enigma non è un film che resterà nella storia del cinema horror, ma con altrettanta franchezza diciamo anche che (a sorpresa) è migliore del primo e tanto decantato capitolo, niente di particolarmente esaltante intendiamoci, ma in questo caso quelli che erano i difetti piu evidenti dell’opera originale sono stati attenuati da un soggetto piu equilibrato e da un cast decisamente piu convincente.

 

The Desperade era il titolo del soggetto scritto da Darren Lynn Bousman, plot proposto a diversi studios ma sempre rifiutato, fino a quando non arriva nella mani di Wan e Whannell che trovando molti punti in comune con Saw decidono di utilizzarlo (con le opportune modifiche) per farci il seguito del loro film.

La regia viene affidata proprio a Bousman che fino a quel momento aveva girato solo due corti e alcuni videoclip e considerando lo stile visivo imposto da Wan la scelta non poteva che essere azzeccata…ecco, se c’è una aspetto che continuo a mal digerire è proprio questa impostazione estetica eccessiva e confusionaria, ma a questo punto credo sia proprio un marchio di fabbrica dell’intera saga (Bousman tra l’altro ha diretto anche il terzo e il quarto film della serie).

La novità piu importante di questo Saw II è che il personaggio principale, il villain dalla mente ingegnosa e contorta, il malato terminale che ha fatto del suo male una ragione di vita diventa finalmente protagonista, Jigsaw mostra subito il suo volto, una faccia smunta e consumata dal cancro su cui dominano due occhi freddi come il ghiaccio.

 

Ad impersonare John Kramer, vero nome dell’enigmista, ritroviamo l’attore Tobin Bell (che nel primo film faceva praticamente la comparsa), faccia di quelle che restano impresse e ottimo caratterista, è lui a dare profondità e personalità al personaggio principale e a rendere la pellicola a tratti persino coinvolgente, i suoi duelli verbali con il poliziotto Eric Matthews (Donnie Wahlberg) sono tra le parti migliori del film, un film che a differenza del primo Saw propone un plot decisamente piu lineare e solido, un racconto sviluppato su due piani distinti ma collegati fra loro in modo coerente e funzionale.

Da una parte Jigsaw e Matthews, dall’altra un gruppo di disperati rinchiusi in una casa e vittime degli ingegnosi tranelli del serial killer, a rendere piu interessante la vicenda il fatto che tra i reclusi ci sia anche il giovane figlio di Matthews, il quale avrà pochissimo tempo per scoprire l’ubicazione del posto in quanto il gas nervino sprigionato dalle prese d’aria non consente agli occupanti un autonomia superiore alle 2 ore.

 

La trama è molto piu semplice e diretta rispetto a quanto visto nel primo Saw, l’uso dei flashback che tanta confusione aveva creato nel film di Wan qui è completamente assente, la vicenda si svolge quasi in tempo reale e lo spettatore si divide tra il duello Jigsaw/Matthews e le peripezie degli occupanti della casa, ovviamente lo schema che tiene in piedi la storia è sempre lo stesso, ossia mettere dei personaggi di fronte a scelte impossibili, soluzioni che quasi sempre portano a studiate, sofferte e sanguinose morti, lo spessore narrativo degli occupanti della casa non è molto curato ma la maggior parte di loro è destinata ad uno scopo preciso, sono delle semplici pedine sulla scacchiera di Jigsaw e come tali vengono utilizzate.

In confronto al primo film si spinge di piu sull’acceleratore del gore e il maggior numero di figure in scena garantisce soluzioni piu variegate, tra le scene piu impressionanti c’è sicuramente quella delle siringhe, ma oltre non mi spingo…lascio il piacere delle sequenza a chi vorrà vedere il fim.

In definitiva Saw II raggiunge una piena sufficienza, non riesce nell’impresa di piazzare un fulminante colpo di scena nel finale (come nel primo film), ma garantisce una dignitosa solidità narrativa, in realtà il twist finale viene cercato anche questa volta ma l’occhio scafato dello spettatore piu attento non si farà sorprendere.

Poco male, gli ultimi 15 minuti sono un esplosione di tensione e sangue, i fili narrativi trovano tutti la loro giusta collocazione abbozzando una continuity che mi auguro venga ampliata nei successivi film, che a questo punto tenterò di recuperare, visto che il game over finale è solo un arrivederci alla prossima partita.

Voto: 6.5

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