Regia di Gene Kelly, Stanley Donen vedi scheda film
Inferiore soltanto a "Cantando sotto la pioggia" e "The Band Wagon". Grande ritmo, sceneggiatura ben curata, dialoghi divertenti, diverse invenzioni umoristiche, colori bellissimi, vitalità e, soprattutto, numeri musicali memorabili creati da Gene Kelly, tra l'altro particolarmente ben integrati nella trama. Il capolavoro assoluto è il balletto moderno "A Day in New York", su musica di Bernstein, una delle vette dell'arte della danza. Oltre che da Gene Kelly e Vera-Ellen è interpretato da alcuni eccelsi ballerini, protetti di Kelly, che negli anni successivi si affermeranno anche come coreografi: Carol Haney, Lee Scott e Alex Romero. E non va dimenticata l'ottima Marie Grosscup. Gli altri numeri musicali da antologia sono rappresentati dai due assoli di Vera-Ellen e Ann Miller e dal tip tap di Gene Kelly con Vera Ellen. Ma il film ci riserva anche dei godibili numeri di canto, come il "New York New York" che apre il film, "On the Town" e "Count on Me". Se vogliamo trovare un piccolo difetto al film, Frank Sinatra poteva senz'altro essere valorizzato meglio, costretto com'è a duettare sempre con Betty Garrett, cantante dalla voce paperina.
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