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The King

Regia di James Marsh vedi scheda film

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La recensione su The King

di bradipo68
8 stelle

Un padre mai conosciuto che diventa un ossessione.Un figlio non voluto(e mai conosciuto prima) che si trasforma in una minaccia per il proprio ordine familiare precostituito.Elvis è un giovane appena congedato dalla Marina.Acquistata una macchina si reca a Corpus Christi dove vuole conoscere il padre che è il predicatore di una setta cristiana.L'altro invece che ha una famiglia di specchiata virtù invece cerca di evitarlo e farlo evitare.Ma la tragedia greca si avvicina a grandi passi quando Elvis comunque si insinua nella vita del pastore frequentandone la figlia....Di più non è possibile dire in questo film che sotto le apparenze del thriller ci regala un ritratto inquietante della provincia americana e di una setta cristiana.In realtà il fulcro di tutto è l'apparente inattaccabilità dell'istituzione familiare che viene invece picconata ferocemente alla base.Il solito film sui segreti di famiglia?Si,ma c'è anche altro.C'è la storia di una trasformazione,di una psicopatologia,di un uomo prigioniero dei suoi rituali che non si accorge di nulla,c'è l'aggiornamento del complesso di Edipo e correlati(la relazione con la figlia/sorellastra),c'è una provincia americana all'apparenza tranquilla e che invece nasconde numerosi scheletri negli armadi.E nasconde il terrore.The King è un film dal meccanismo perfetto,laconico,i cui silenzi sono assai più fragorosi delle esplosioni di violenza,un film in cui vediamo tutto filtrato dallo sguardo quasi asettico di Elvis che da tranquillo militare si trasforma in una sorta di angelo sterminatore,un film in cui la cinepresa si guarda attorno curiosa e non arretra di fronte a nulla.Mi permetto di essere in totale disaccordo con quanto scrive Gervasini perchè'"l'ostentata distanza dell'autore nei confronti dei suoi personaggi,quasi senza giudizio alcuno,è un'arma a doppio taglio e puzza di fasullo lontano un miglio" a mio parere permette allo spettatore di giudicare da solo,senza farsi fuorviare da altri giudizi. Così come il fatto di ritenerlo "moralmente eccepibile"(parole dello stesso Gervasini a cui rinnovo tuttavia la mia stima incondizionata) non possa essere addotto come fattore a detrimento del film.Molti film moralmente eccepibili dal punto di vista cinematografico funzionano benissimo....

Su James Marsh

regia di buon valore

Su Gael García Bernal

la sua ostentata inespressività fa rima con ambiguità

Su William Hurt

ottima prova

Su Pell James

bellissima e brava

Su Paul Dano

bravo in una piccola parte

Su Laura Harring

non male

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