Regia di Giuseppe De Santis vedi scheda film
Pasquale e Angela, giovani contadini ciociari fidanzati da due anni, non hanno i soldi per sposarsi: con il consenso delle famiglie decidono allora di inscenare una fuga per poi celebrare un matrimonio riparatore semiclandestino e quindi tagliare le spese, ma le cose vanno storte... De Santis gira nel proprio paese natale (Fondi), racconta una storia evidentemente diretta a un pubblico popolare (come suggeriscono già i titoli di testa recitati al modo dei cantastorie), usa un tono leggero ma serio e non rinuncia ad alludere al presente (un paio di volte si intravede il simbolo della falce e martello stampigliato sulle mura delle case): ben dieci anni prima del Germi di Sedotta e abbandonata, prende in giro l’usanza del rapimento fittizio e le ridicole formalità che gli gravitano intorno. Mastroianni e Marina Vlady (deliziosamente doppiata da Maria Pia Casilio) sono belli, simpatici e fanno tenerezza con la loro ingenuità; e le loro tragicomiche avventure si concludono con il finale più giusto: quello di Due soldi di speranza.
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