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The Big White

Regia di Mark Mylod vedi scheda film

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La recensione su The Big White

di Furetto60
6 stelle

"Black commedy" che guarda a Fargo dei fratelli Coen

Barnell è un agente di viaggi che vive in Alaska, con la moglie Margaret, affetta dalla bizzarra sindrome di Tourette, un grave disturbo neurologico, che obbliga il malato, a prodursi in irrefrenabili  tic e a sciorinare vocaboli scurrili, senza motivo. Paul  in balia dei creditori, ha un gran bisogno di fare cassa, per mantenere in piedi la propria attività e per consentire alla moglie le cure necessarie,magari una crociera che potrebbe attenuare la sua patologia, che soprattutto in condizioni di stress si aggrava ulteriormente. Dunque ambirebbe a  riscuotere l'assicurazione sulla vita , di un milione di dollari intestata a suo fratello Raymond, scomparso ormai da cinque anni, di cui lui sarebbe beneficiario, tuttavia a norma di legge il tempo trascorso non è sufficiente, per dichiararne la morte ufficiale. Ma quando Paul rinviene  fortuitamente un cadavere,che due spiantati malviventi hanno abbandonato, scaraventandolo momentaneamente nel cassonetto con l'intento  di recuperarlo in un secondo momento,coglie la palla al balzo.Cosi dopo averlo reso irriconoscibile,lasciandolo  alla mercè di lupi e altri animali, dopo che la polizia locale su una sua surrettizia dritta lo rinviene in un crepaccio,lo identifica per quello di suo fratello, ottenendo, così il sospirato diritto a riscuotere la polizza. Ma Ted Waters lo zelante e tenace ispettore dell'assicurazione, è piuttosto recalcitrante a liquidare il premio, all’affannosa  ricerca di una promozione,dubita di questa ricostruzione degli eventi e comincia ad indagare, in più i due spiantati  killer, reclamano la salma e per ottenere lo scopo, sequestrano Margaret la moglie di Paul,durante un'esilarante colluttazione,in cui riescono ad immobilizzarla, ma ne vengono fuori malconi e contusi, peraltro si rivede il fratello di Paul che è vivo e vegeto e anche piuttosto energico, e che vorrebbe  trarre profitto da quella situazione.

The Big White rimanda la memoria a Fargo  dei fratelli Coen. In ambedue le opere il bisogno di denaro, tira fuori il peggio di ognuno, trasformando in  criminali,  persone tutto sommato buone,in più hanno in comune il tratto grottesco e sornione,marchio di fabbrica della premiata ditta Coen.Ma le analogie  finiscono,qui. I sontuosi fratelli cineasti nel film di cui sopra,  riuscivano con egregia abilità a coniugare macabro e comico, forgiando un umorismo nero di grande qualità  e colorando con maestria e un tocco geniale, surreale  e ironico, la società dell'America di oggi,filtrandola attraverso un occhio bonario ma  severo, sulla gente cosiddetta normale,il film  di Mylod invece non riesce a pungere,annaspa molto e spesso va in debito di ossigeno, avendo  soprattutto il difetto di mettere troppa carne a cuocere,in un disordinato collage di situazioni,non ragionevolmente connesse da un logico fil-rouge.

Ottima però l'interpretazione degli attori e suggestiva l'ambientazione.

 

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