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Crash - Contatto fisico

Regia di Paul Haggis vedi scheda film

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La recensione su Crash - Contatto fisico

di BobtheHeat
8 stelle

"Crash" e' la riprova che il cinema indipendente americano e' ancora vivo e capace di graffiare,
e che un piccolo film puo' essere (anche in America) povero di mezzi, ma avere molte piu' idee
e motivi di interesse di molte altre celebrate produzioni.
Magnificmente diretto da Paul Haggis, sceneggiatore di "Million dollar baby" e nome
da tenere sempre piu' alla mente da oggi in poi, splendidamente fotografato da J.Muro, "Crash" e'
un film di grande impatto, dalle moteplici chiavi di lettura, di inusuale valore morale e notevole forza drammatica.
Un film che non bisognerebbe mancare, corale e quindi tipicamente Altmaniano, nel quale si intersecano perfettamente a Los Angeles, nel breve spazio di 36 ore, le vicende di numerosi personaggi di ogni classe sociale ed etnia, tutti quanto meno a disagio, chi piu' chi meno a vivere in una citta' talmente estesa da rendere tutti estranei. Si perche'a Los Angeles
le persone "non si sfiorano piu', perche' qui "non si cammina come nelle altre citta' ", "non c'e' piu' contatto fisico" tra i suoi abitanti.
Recita Don Cheadle , uno dei personaggi chiave ad inizio film dopo esser stato coinvolto in un incidente:
"Qui a Los Angeles non c’è contatto fisico con nessuno. Stiamo tutti dietro vetro e metallo.
Il contatto ci manca talmente... che ci schiantiamo contro gli altri solo per sentirne la presenza".
Los Angeles quindi come metafora del mondo (multietnico) in cui viviamo oggi, una citta' buia e desolante,
dove quotidinamente comunque si deve fare conto dei giudizi (o meglio dei pregiudizi) frettolosi della gente.
Dove si ha sempre piu' paura, anche di conoscere gli altri, specie se stranieri. Dove quindi tutti finiscono per isolarsi.
Dove serpeggia in tutte le classi sociali ed in ogni comunita' (bianchi,ispanici,neri,arabi o orientali) ogni forma di razzismo.
Un film molto importante quindi, sebbene il puzzle umano orchestrato da Haggis non sempre convinca allo stesso modo.
Cio' nonostante sono veramente molte le scene da ricordare, una su tutte quella in cui (la sempre affascinante) Thandie Newton
viene salvata da morte sicura dall'odiato poliziotto Dillon.
Qualche spettatore potra' obiettare sulla verosimilita' di come le strade dei personaggi si incrocino cosi' alla perfezione
in una metropoli sterminata come Los Angeles. Certo e' vero , ma questo poco importa, perche' cinematograficamente
parlando il risultato e' al contrario straordinario, molto vicino alla perfezione di "America Oggi" di Altman.
E assolutamente magnifico e' soprattutto il poliziotto interpretato da un ritrovato Matt Dillon.
Tutti i momenti che lo vedono in gioco sono di rara drammaticita' ed intensita'.
Impossibili da dimenticare, servono da lezione e riflessione a tutti gli spettatori.

Sulla colonna sonora

Su Matt Dillon

Straordinario

Su Don Cheadle

Notevole

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