Espandi menu
cerca
Crash - Contatto fisico

Regia di Paul Haggis vedi scheda film

Recensioni

L'autore

speedy34

speedy34

Iscritto dall'11 luglio 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 1
  • Post -
  • Recensioni 744
  • Playlist 11
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Crash - Contatto fisico

di speedy34
6 stelle

Non ha lo stesso stile sincopato ed adrenalinico di un Paul Thomas Anderson (Magnolia). Né la sua rabbia narrativa e sguardo impietoso e lucido su un'umanità confusa ed allo sbando. Neppure possiede quell'afflato narrativo, capacità di sintesi e di racconto avvincente di un Robert Altman (America Oggi), cinico ed impietoso osservatore di una realtà in vorticoso divenire. Ma risulta comunque interessante e degno d'attenzione il tentativo del regista esordiente Paul Haggins (candidato all'Oscar come sceneggiatore per quel capolavoro di Eastwood "Million Dollar Baby") di raccontare in "Crash - Contatto fisico" le 36 ore di frenetica quotidianità di un manipolo di esemplari umani che nella Los Angeles post 11 settembre si scontrano, lottano, soffrono - in una parola: vivono - in un intreccio di destini, a volte poco probabili e forzati, destinato a sconvolgere le loro esistenze. La casalinga "disperata" di Brentwood (la fugace apparizione di Sandra Bullock) ed il marito procuratore intrallazzino (Brendan Fraser). Un iraniano proprietario di un 24hour shop sull'orlo di una crisi di nervi. Due detective della polizia - un nero/una bianca - amanti occasionali. Una recluta della polizia (Ryan Philippe) integerrima (?) ed il suo collega più navigato (un maturo Matt Dillon) in febbricitante stato emotivo. Ed altri esemplari del variegato crogiolo di una comunità multietnica che mettendo a nudo paure, insicurezze, bigottismo, fragilità e intolleranza di una società terrorizzata si fanno fedele specchio di tempi moderni non immuni alla rabbia cieca di una violenza insinuante e sotterranea. Poca speranza e poca luce al di fuori del tunnel nella visione di vita di questo regista canadese - in una curiosa classifica radatta dal Rasor Magazine sugli anticonformisti che combattono le regole, gli iconoclasti che si aggrappano al pensiero indipendente, i radicali che rifiutano di adattarsi occupa il 25° posto insieme a nomi come Sam Shepard, Baz Luhrmann e Bill Clinton - che sorprendentemente colpisce dritto allo stomaco con una regia fluida e scorrevole piuttosto che per un incastro di trame - i personaggi sconfinano solo per pochi istanti l'uno nella vita dell'altro - che nella loro non sempre plausibile realisticità difficilmente si ergono a paradigmi universali.
E così "Crash - Contatto fisico" è quasi un esclusivo racconto losangeliano dove la città - magnificamente fotografata da J. Michael Muro - è testimoone impietosa, coprotagonista onnipresente e scenario crudo di storie di vita di diversi gruppi etnici che costretti ad interagire in un sofferto corpo a corpo aprono gli occhi su una realtà che sembra oramai aver smarrito il senso della pietas e compassione umana.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati