Regia di Aleksandr Sokurov vedi scheda film
Seconda consegna da parte di Alexsandr Sokurov della trilogia sul lato più umano e debole di personaggi potenti del secolo XX. Se nella prima (“Moloch”) era Adolf Hitler, qui tocca al padre dell'Unione Sovietica Vladimir Ilich Lenin. La firma di Sokurov è ancora una volta inequivocabile, con una natura inerte eppure potentissima e una fotografia tutta bagnata in un verde scuro che rende benissimo il senso della tragedia che incombe e la completa impotenza fisica di colui che era stato fino a poco prima leader indiscusso non solo di un Paese ma anche di un sogno internazionale. Fin qui tutto bene, ma la lentezza inesorabile con cui Sokurov decide, scena dopo scena, di 'punire' lo spettatore è qualcosa che va contro la mia visione di cinema e ne ridimensione gli innegabili meriti. Da rimarcare la scena della grottesca visita da parte di Stalin al vecchio leone malato.
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