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Tutti i battiti del mio cuore

Regia di Jacques Audiard vedi scheda film

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La recensione su Tutti i battiti del mio cuore

di ed wood
8 stelle

Luci ed ombre. Sprazzi di selvaggia poesia alternati a pagine più scialbe e risapute. Dopo un inizio maldestro, il film prende quota nella parte centrale, poi si affossa ancora e infine ci regala minuti di palpitante cardio-cinema, per mezzo di una dolente allegoria dell'esistenza, intesa come centrifuga di emozioni che ondeggiano dalla ferocia della violenza (tanto inferta quanto subita, mai catartica) alla dolcezza della musica classica. Non cessa mai di battere il cuore di Thomas...e Audiard ci fa sentire tutti i suoi battiti. Erede di Assayas e della Nouvelle Vague più furente, questo film di Audiard, al di là dei limiti di sceneggiatura (scarsa attendibilità sociologica; troppi personaggi/temi e poco sviluppati, dal rapporto col padre, a quello con le donne e con gli immigrati) e di recitazione (non convice del tutto l'esagitato Duris, un Delon in erba senza ancora il suo aplomb), si potrebbe definire con un aggettivo: irrequieto. Come certi film incazzati degli anni 60, come certo free cinema inglese, ma con quel ribollente fervore estetico proprio degli autori francesi di quel periodo, certo Truffaut ad esempio. Se la figura poetica delle dita di Thomas può risultare in bilico fra il ridicolo e il sublime, il continuo frangersi improvviso delle sequenze, interrotte, smaciullate e scaraventate l'una contro l'altra, quell'andirivieni senza tregua dalla strada al pianoforte, da una casa da sgomberare ad un locale notturno, il duplice incubo di non riuscire a redimersi dai peccati di una vita consegnata al crimine e di non arrivare alla fine di una fuga di Bach, rappresenta con violenta grazia l'instabilità psicologica del giovane protagonista. Sarebbe interessante confrontare questa storia di redenzione cercata, ma impossibile da trovare, con quella del coevo Le Conseguenze Dell'Amore del nostro Sorrentino, apparentemente distante dal film di Audiard (come l'età dei rispettivi protagonisti), ma in realtà anch'esso tumultuosa (per quanto in apparenza quieta e grottesca) ritrattazione di temi e modi del classico noir.

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